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  La Lettera Con Cui IL Vescovo Caccia Don Sante
«Poichè non hai risposto a non celebrare l’Eucaristia, la comunione ecclesiale ne ha ricevuto grave danno e turbamento»

By Lèon Bertoletti
Il Gazzettino
September 13, 2007

http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Padova&Codice=3505008&Data=2007-9-13&Pagina=6

«Ti chiedo espressamente, per il bene delle anime, di rinunciare alla parrocchia di Monterosso». è il passaggio centrale della lettera, datata 5 settembre e firmata a mano dall'arcivescovo Antonio Mattiazzo, che la Curia ha recapitato a don Sante Sguotti per intimargli di fare le valigie. Il documento rispetta scrupolosamente le indicazioni del diritto canonico, ma non è un semplice atto burocratico: lascia trasparire i sentimenti di chi guida la diocesi e fa chiarezza sugli sviluppi della vicenda. Già nella prima riga, infatti, monsignor Mattiazzo precisa che l'udienza del 20 giugno (atto iniziale di questa storia infinita) è stata «spontaneamente richiesta» dal sacerdote. Nessuna chiamata a rapporto del vescovo, dunque. Che oltretutto definisce «sofferta» la decisione di ricorrere al codice legale che governa la Chiesa per risolvere la questione. Le «tue dichiarazioni - scrive monsignor Mattiazzo a don Sante - hanno provocato scandalo e disorientamento tra i fedeli, non soltanto della tua parrocchia, ma anche della diocesi e della Chiesa, a livello nazionale. La figura del sacerdote cattolico e il dono del sacro celibato, agli occhi dell' opinione pubblica e dei fedeli, sono stati gravemente offesi dal tuo comportamento e dalle tue dichiarazioni». Il vescovo accusa poi il prete innamorato e ribelle di aver «diffamato e offeso alcuni fedeli della parrocchia, l'economo diocesano, confratelli sacerdoti», e di non aver tenuto «atteggiamento di filiale rispetto e obbedienza» nei suoi confronti, «poichè non hai risposto a quanto ti veniva chiesto e richiesto», cioè «non celebrare l'eucaristia, consegnare la registrazione dell'assemblea del 25 giugno, rinunciare alla parrocchia». Dunque, «la comunione ecclesiale ne ha ricevuto grave danno e turbamento, mentre le persone coinvolte direttamente e quanti sono venuti a conoscenza dei fatti sono rimasti profondamente feriti e addolorati». Il vescovo indica poi i nomi dei due parroci consiglieri che ha convocato per il procedimento di rimozione: monsignor Luciano Carraro e don Roberto Bonomo, rispettivamente arcipreti di Este e di Asiago. Avvisa don Sante che «le risposte date attraverso gli organi di stampa, come hai fatto in questo tempo, non avranno alcun effetto canonico e non saranno considerate». E conclude: «Faccio ancora appello al senso della verità e della tua responsabilità in coscienza davanti a Dio e alla Chiesa per chiederti una serena disponibilità all' obbedienza. In questo tempo di sofferenza prego spesso per te».

 
 

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