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  Giallo Sull'outing TV Del Monsignore "L'Ho Fatto Per Smascherare I Veri Gay"
IL Prelato Aveva Detto Di "Non Sentirsi in Peccato" . Padre Lombardi Aveva Annunciato

La Repubblica
October 13, 2007

http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/monsignore-gay/reazioni-chiesa/reazioni-chiesa.html

Città Del Vaticano - "Mi sono dichiarato gay per smascherare chi lo è realmente". Smentisce di essere omosessuale l'alto prelato della Congregazione per il Clero, sospeso dalla Santa Sede dagli incarichi ormai da una settimana per avere confessato in tv i propri orientamenti sessuali.

Monsignor Tommaso Stenico, questo il nome del sacerdote finito nella bufera per una confessione sotto forma anonima per la trasmissione "Exit" andata in onda su La 7, in una lunga lettera spiega di avere simulato la parte del prete gay e avrebbe fatto, in base alla sua definizione il "ladro tra ladri", per smascherare i veri omosessuali nel tentativo di "redimere le vittime" e, soprattutto, per dare il proprio contributo contro la campagna montante sull'omosessualità dei preti nella Chiesa cattolica.

Monsignor Tommaso Stenico

L'alto prelato in questione, nei confronti del quale oggi il direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi ha confermato che si interverrà "con la decisione e la severità richiesta da un comportamento non compatibile con il servizio sacerdotale e con la Santa Sede", ha confidato di avere messo nero su bianco la sua difesa, condita di "racconti dettagliati" per controbattere alle accuse,da trasmettere ai diretti superiori della Congregazione del Clero.

Nello specifico, l'alto prelato, nella lettera conferma "punto per punto" le accuse che gli sono state mosse e che lo hanno portato alla sospensione nell'attesa che l'inchiesta faccia luce sulle reali responsabilità, precisando di "non essere gay" e di avere simulato di esserlo per dare il suo aiuto alla Chiesa.

"Sono sacerdote da 36 anni - si legge nel documento di difesa scritto da Stenico - da 25 anni lavoro nella Curia Romana, da oltre 30 sono psicologo e psicoterapeuta iscritto all'Albo degli psicologi del Lazio (...) Ho sempre voluto e preteso di occuparmi di tutto l'uomo: del suo spirito e della sua psiche".

Secondo il piano che, a detta dell'alto prelato, sarebbe servito per smascherare l'omosessualità di "non pochi sacerdoti", Stenico ha deciso di farsi "ladro tra i ladri" entrando nel "doppio ruolo di prete e psicanalista. In questo modo ho scoperto che è così. Vi è proprio il piano diabolico di gruppi di satanisti che puntano i preti".

"Per rendermi conto della verità" il monsignore ha ricevuto un "possibile informatore contattato nella rete". Il ricevimento delle persone, come dice, era dovuto al fatto che "per me era solo importante conoscere, non certo praticare. Il mio scopo era solo quello di investigare per conoscere ricorrendo alla tecnica strumentale e anche di stare al gioco per ottenere informazioni. Ovviamente non avrei mai immaginato di diventare io stesso un soggetto puntato per essere a mia volta strumentalizzato".

"Sono persona che non ama lo scandalo, non lo crea, non lo cerca, semmai lo contiene e lo smorza. Come avrei potuto creare lo scandalo di cui mi si accusa?" aggiunge. "Amo il dicastero per il Clero, le sue attività, la cura pastorale per i preti. Il mio pensiero è apertamente conosciuto. Alla mia età non si può barare".

Padre Lombardi ha mantenuto l'anonimato del prelato, ma a fare nome e cognome di monsignor Stenico ci ha pensato il cattolico Petrus, sito nato e legato al pontificato di Ratzinger, che pubblica anche la foto del sacerdote. Il presule era un collaboratore di Petrus e il direttore responsabile del sito, Gianluca Barile, afferma di averlo licenziato già da martedì scorso (9 ottobre).

Il monsignore finito nella bufera, malgrado ricoprisse incarichi di capo ufficio della Congregazione del Clero e membro dell'organismo che cura l'accoglienza dei pellegrinaggi, non era certamente in ascesa: contro di lui giocavano l'esuberanza del carattere e una punta di esibizionismo che lo spingeva, ad esempio, a indossare un cappello a larghe tese al posto di quello da sacerdote o del semplice basco ormai prediletto da quasi tutti i preti.

Il sacerdote abita in un edificio di proprietà della Santa Sede proprio di fronte alle Mura Leonine, dove da tre giorni la porta dell'appartamento è chiusa e il telefono squilla a vuoto. Presto dovrà lasciare anche l'immobile. Dopo la sospensione sembra infatti certo che in tempi brevi arriverà anche il licenziamento, che dovrà essere deciso dal tribunale Vaticano. Ma sulla sentenza ci sono pochi dubbi: con Benedetto XVI la linea è quella della "tolleranza zero" nei riguardi di tutti i sacerdoti che non rispettano il voto di castità, come hanno potuto sperimentare già diversi altri prelati allontanati dopo l'elezione di Ratzinger.

 
 

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