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  Don Sante VA a Messa. Seduto Tra I Fedeli
I Fedelissimi Lo Hanno Convinto a Non Celebrare LA Contro Funzione. L'Ex Parroco Appare Sempre Più Isolato

By Riccardo Bastianello
Il Gazzettino
October 22, 2007

http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Padova&Codice=3549387&Data=2007-10-22&Pagina=1

L'ennesima delusione. La "contro-messa" organizzata dell'ex parroco don Sante al Ristorante Al Filò ieri non si è tenuta. Con buona pace di tutte quelle persone che attendevano con ansia di sentire quello che avrebbe detto lo stesso parroco ribelle.

Ieri mattina di fronte al ristorante di via Appia Monterosso di quella idea originaria rimaneva solo un camion-regia di Sky, con tanto di parabolica alzata pronti per trasmettere in diretta le parole del prete innamorato. Niente di niente. Don Sante era alla chiesa di Monterosso. E non per celebrare o concelebrare ma come un semplice fedele, compostamente seduto nelle ultime file della piccola chiesa di campagna. Tranquillo come non mai.

Che il prete si sia finalmente rassegnato alla sua posizione di "ex-parroco"? Ancora presto per dirlo. Certo è che a convincere il sacerdote a non celebrare la "messa" al ristorante, sono stati proprio i suoi parrocchiani. Proprio quel gruppo di fedelissimi che fino a ieri sarebbero stati pronti a seguire il parroco ovunque ieri hanno detto "no". No ad una messa in osteria, no ad una nuova spaccatura all'intero dei fedeli, no ad uno scisma così grande.

Insomma la comunità si sta stufando di questa situazione. E poco importa se ieri mattina è comparso davanti alla chiesa uno striscione che dichiara apertamente di infischiarsi di quelle 40 e passa firme che sono state depositate in Curia e che, stando alle regole imposte dallo stesso don Sante, danno il ben servito al parroco ribelle. Molti i fedeli che si sentono sempre di più ingannati da don Sante, a cominciare da quanto dichiarato dallo stesso prete in merito alla cassa peota. «Il conto non è mai stato bloccato - ha raccontato un fedele che ha preferito restare nell'anonimato - appena don Sante ha detto che la curia voleva mettere le mani sui risparmi dei parrocchiani il presidente e il vicepresidente sono andati in banca ma il conto non era mai stato bloccato». La banca ha infatti spiegato che è impossibile bloccare un conto di questo tipo e che ciò avviene solo in caso di accusa di associazione a delinquere o di morte di uno dei firmatari del conto. Insomma i soldi della cassa peota sono sempre stati disponibili e mai la Curia sarebbe riuscita a bloccare i risparmi dei parrocchiani. Ma allora perché don Sante si sarebbe inventato tutto? «Era lui che voleva chiudere il conto - ci hanno spiegato - per fare ricadere la colpa del tutto sulla Curia, ci sta usando e prendendo in giro. Non solo, grazie a lui la comunità è ormai rotta. È ora di finirla con questa storia, che si vergogni».

 
 

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