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  Georg Ratzinger Si Difende C" E Ostilita Verso LA Chiesa

By Politica Estera
La Repubblica
March 7, 2010

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/07/georg-ratzinger-si-difende-ostilita-verso.html

BERLINO - Il fratello del Papa e totalmente estraneo ai casi di abusi sessuali che hanno coinvolto il Coro dei Passeri di Ratisbona. Gli eventi risalgono al 1958 e al 1959, quindi a ben prima che egli, dal 1964 al 1994, assumesse la guida del Coro stesso. Lo ha detto ieri il vescovo di Ratisbona, monsignor Ludwig Gerhard Muller, correggendo quanto si era affermato ieri, che cioe i casi di sospetti abusi spaziavano in un' epoca tra il 1958 e il 1973. «Io non ho mai saputo nulla», conferma padre Georg Ratzinger in un colloquio telefonico con Repubblica. E aggiunge di pensare che dietro attacchi, denunce e critiche si nasconda anche «un certo livore od ostilita verso la Chiesa». La Diocesi ha ricevuto l' appoggio pieno della Santa Sede nella sua volonta di condurre un' inchiesta e chiarire a fondo. E intanto gravissimi casi di violenze sessuali compiuti per anni sono stati scoperti in una scuola superiore laica, la Odenwaldschule di Heppenheim in Assia. Da Ratsibona emergono nuove denunce di ex vittime, narrate dai media tedeschi di ogni colore politico. Descrivono i decenni scorsi nel convitto dei Passeri del Duomo a tinte fosche. E uno di loro, il regista e compositore Franz Wittenbrink, che fu nel convitto fino al 1967, afferma: «Per me e inspiegabile per quale motivo il fratello del Papa, Georg Ratzinger, dovrebbe non essersi accorto di nulla». Padre Georg Ratzinger risponde veloce e preciso. Ascoltiamolo: Padre Ratzinger, che cosa pensa delle rivelazioni di queste ultime ore sui sospetti di abusi e violenze a Ratisbona? «Ripeto quanto ho detto e spiegato piu volte in queste ultime ore. Gli eventi di cui si parla, ai Passeri del Duomo di Ratisbona, risalgono a sessanta o oltre cinquanta decenni addietro, agli anni Cinquanta. Qui insomma stiamo parlando di tutt' altra generazione, di un' altra generazione rispetto a quella dei miei anni e rispetto alla generazione che guida la fondazione e il coro adesso». Quanto puo comunque essere pericolosa per la Chiesa la denuncia di tali eventi? «Non voglio dire nulla di piu, ma voglio notare che colgo una certa animosita verso la Chiesa, che mi sembra di vedere l' intenzione consapevole di parlare contro la Chiesa dietro certe affermazioni». Ma il vescovo di Ratisbona ha detto che occorre fare piena chiarezza, ostilita o no. E dunque? «Vale quello che ha detto il vescovo, non c' e nulla da aggiungere». Perche pero i casi furono tanto a lungo coperti dal silenzio? «Io insisto, non ero presente in quella situazione, non ero al Coro quando sono avvenuti i casi di cui si parla. Se la Giustizia mi volesse chiedere di testimoniare ovviamente sarei prontissimo a deporre, ma non sono in grado di fornire informazione su alcun atto punibile, perche non ne dispongo, non ne ho mai saputo nulla. Spero che il mio Coro non venga danneggiato da questa situazione, ma e nel mio interesse che si fatta luce». Le vittime parlano per quegli anni di clima di terrore. E vero? «Nei miei anni, quindi dopo quei fatti, c' era un clima di disciplina e di rigore, che era anche ovvio: puntavamo a un alto livello musicale, artistico. Ma insieme c' era un clima di comprensione umana, quasi da famiglia». Fin qui Georg Ratzinger. Nel frattempo, i media tedeschi danno voce alle vittime degli abusi nel convitto di Ratisbona, un' istituzione separata dal Coro, come ha tenuto ieri a spiegare il vescovo Muller. Il regista e compositore Franz Wittenbrink, nipote dell' ex governatore cattolico-conservatore bavarese Alfons Goppel, che fu convittore fino al 1967, dice a Spiegel online: «Vigeva nel convitto un articolato sistema di punizioni sadiche legato al piacere sessuale» dei colpevoli. Il direttore del convitto (uno dei due presuli poi scoperti, condannatia pene detentive ed espulsi dalla Chiesa, ndr) «la sera veniva nel dormitorio e si sceglieva due o tre di noi ragazzi, e se li portava nella sua abitazione. La offriva loro vino rosso, e si masturbava insieme a loro. Ognuno di noi lo sapeva, non capisco perche padre Georg Ratzinger sostenga di non aver mai saputo nulla, per me e inspiegabile. Un mio compagno di classe si tolse la vita prima della maturita». Un altro testimone e vittima, che vuole mantenere l' anonimato, e oggi un affermato medico e terapeuta di Monaco di Baviera. Ha detto a Die Welt, il quotidiano conservatore, parlando delle sue esperienze a Ratisbona negli anni Cinquanta e Sessanta: «Di abusi sessuali ho sentito solo parlare da altri, ma ricordo ancora esperienze vissute, quasi preliminari...c' era un clima di paura e di terrore...chi, quando doveva essere punito con bastonate o frustate sul sedere, accettava di spogliarsi, riceveva uno sconto: meno colpi, un veroe proprio sconto, se ci si faceva picchiare nudi, poi restavano le strisce insanguinate sulle natiche». Il medico ricorda ancora: «Una volta una suora ai Domspatzen mi costrinse a mangiare la salsiccia di sangue di maiale, che mi causava nausea. Io fui colpito da una tale crisi di disgusto che la vomitai. Fui costretto a rimangiare subito quanto avevo appena rigurgitato".

 
 

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