BishopAccountability.org
 
  LA Curia Di Bolzano: " Quattro Vittime Accusano IL Parroco Di Pedofilia"

Alto Adige
June 29, 2010

http://altoadige.gelocal.it/dettaglio/la-curia-di-bolzano:-quattro-vittime-accusa-il-parroco-di-pedofilia/2127501

Il vicario generale Josef Matzneller, insieme al vescovo, ha incontrato don Kranebitter e lo ha messo di fronte alle testimonianze delle quattro giovani donne che hanno chiesto giustizia. Il sacerdote ha ammesso e chiesto perdono

BOLZANO. Ancora ieri i parrocchiani delle frazioni di Sarentino hanno difeso don Alois Kranebitter, hanno protestato contro l'allontanamento del sacerdote deciso dal vescovo Karl Golser.

«Ma è arrivato il momento di ascoltare le vittime», spiega il vicario generale della Josef Matzneller, incaricato di esaminare i presunti casi di molestie e abusi sessuali nella chiesa altoatesina.

E' dunque Matzneller che, insieme al vescovo, ha incontrato don Kranebitter e lo ha messo di fronte alle testimonianze delle quattro giovani donne che hanno chiesto giustizia. Il sacerdote ha ammesso e chiesto perdono.

In questa intervista don Matzneller racconta come è stato seguito il caso. Secondo la linea di trasparenza decisa dal vescovo Golser, Matzneller conferma «all'epoca la diocesi sapeva di don Kranebitter».

Come siete venuti a conoscenza delle accuse a don Kranebitter?

«Quando a marzo abbiamo chiesto di inviare al nostro sito eventuali segnalazioni, di abusi, quattro persone ci hanno contattato a proposito di don Kranebitter».

C'è anche una inchiesta della procura?

«Sono fatti prescritti per la giustizia ordinaria, ma non per la Chiesa. Il Papa ha chiesto di segnalare i fatti alla Congregazione per la dottrina della fede».

Le quattro giovani donne cosa vi hanno segnalato?

«Episodi riferiti alla fine degli anni Sessanta, quando don Kranebitter era cappellano a Fiè, e negli anni Ottanta, quando era parroco in Val di Vizze».

Violenze sessuali?

«No, nulla di così pesante. Ma è un comportamento ugualmente inaccettabile».

Che età avevano le vittime?

«Primi anni delle elementari».

All'epoca era trapelato qualcosa?

«Sì. A Fiè all'epoca tutti sapevano e parlavano. Ci fu anche una raccolta di firme in favore del sacerdote. Il vescovo Gargitter se ne occupò, chiedendo al sacerdote di sottoporsi a una cura. Questo venne fatto e poi don Kranebitter venne gradualmente reinserito nell'attività pastorale, avvertendo i parroci del suo caso».

Don Alois Kranebitter

Arrivarono segnalazioni anche dalla Val di Vizze?

«Purtroppo sì, ci furono voci anche lì. Per fortuna quando operò a Gudon e negli ultimi anni a Sarentino non è emerso più nulla».

Come spiega il comportamento della Chiesa in quegli anni?

«Erano completamente altri tempi: si cercava di curare il sacerdote, e per le vittime si confidava nel tempo. La frase era " cresceranno e dimenticheranno". Oggi sappiamo che non è così, la psicologia ci dice che questi traumi possono condizionare una vita intera. Nella Chiesa e tra la popolazione c'è una sensibilità nuova. Ricordo che lo stesso Papa Ratzinger invita a comunicare a Roma ogni episodio».

Lei è il delegato del vescovo per esaminare questi casi. Come vive un passo drammatico come quello comunicato oggi?

«E' un segnale doloroso, ma dobbiamo farlo, perché è una questione di verità, fiducia e trasparenza. Dobbiamo ascoltare le vittime. In altre istituzioni, come la scuola, un dirigente può dire "non c'ero, non è mia competenza", ma la Chiesa invece c'è sempre e sente di doversi assume le responsabilità di fatti anche lontani».

 
 

Any original material on these pages is copyright © BishopAccountability.org 2004. Reproduce freely with attribution.