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  Soldi Dello Ior: IL Tribunale Del Riesame Conferma IL Sequestro Dei 23 Milioni

Corrirere Della Sera
October 21, 2010

http://www.corriere.it/economia/10_ottobre_20/ior-riesame-decisione_7509def4-dc2c-11df-be1f-00144f02aabc.shtml

Il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi

MILANO - Il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro in via preventiva dei 23 milioni di euro dello Ior depositati su un conto del Credito Artigiano Spa. Il sequestro era stato disposto dal Gip del Tribunale di Roma Maria Teresa Covatta, accogliendo le richieste del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Stefano Rocco Fava, nell'ambito di un'inchiesta su presunte omissioni legate alle norme antiriciclaggio da parte della banca vaticana.

L'INCHIESTA - L'inchiesta della Procura di Roma vede indagati il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi ed il direttore generale Paolo Cipriani. L'azione penale è partita sulla base di una segnalazione dell'Unità informazioni finanziarie (Uif), la quale, il 15 settembre scorso, aveva già disposto la sospensione per cinque giorni, perchè ritenute sospette, di due operazioni disposte dallo Ior sul conto aperto presso la sede romana del Credito Artigiano. Si tratta della movimentazione di 20 milioni destinati all'istituto di credito tedesco J.P. Morgan Frankfurt e di altri tre milioni destinati alla Banca del Fucino. Sul conto sono depositati complessivamente 28 milioni di euro.

I PARTICOLARI DELL'INCHIESTA - Una serie di operazioni finanziarie compiute dallo Ior nel corso del 2009 e segnalata come sospetta dall'Unità di informazione finanziaria. I documenti depositati dalla Procura di Roma al tribunale del riesame nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge l'istituto delle opere di religione, denotano - a parere dei pm - una spregiudicatezza al limite (se non in violazione) della legge. Il punto di riferimento per i due pm è la normativa vigente in materia di antiriciclaggio. Gli inquirenti hanno in pratica fatto riferimento, di fronte al Riesame, ad un'operazione del novembre del 2009 finita all'attenzione dei giudici del riesame in relazione ad assegni per complessivi 300mila euro incassati dallo Ior su un conto acceso in una filiale Unicredit e negoziati da tale Maria Rossi (indicata come la madre di un reverendo, a sua volta titolare del conto). Dalle indagini, sarebbe emerso che quei soldi provengono da fondi di una banca di San Marino e che quello della Rossi è un nome di pura fantasia. Nell'ottobre del 2009, poi, in una filiale di Intesa San Paolo si sarebbe registrato un prelievo di 600mila euro in contanti senza che lo Ior avesse indicato la destinazione. Su sollecitazione della banca, l'istituto vaticano avrebbe parlato di soldi per missioni religiose senza fare riferimento a natura e scopo dell'operazione. Così Intesa San Paolo ha fatto la segnalazione agli investigatori della Basnca d'Italia , avvertendo che nell'arco di un anno sono stati movimentati ben 140 milioni di euro in contanti. Tra i tanti destinatari indicati dallo Ior come beneficiari di assegni è saltato fuori anche il nominativo di don Evaldo Biasini, economo della Congrega del Preziosissimo Sangue, indicato da alcuni organi di stampa come il custode dei fondi occultati dall'imprenditore Diego Anemone. Il sacerdote è stato chiamato in causa dai pm di Perugia nell'ambito dell'inchiesta sulle irregolarità negli appalti sui Grandi Eventi e il G8 che si doveva svolgere alla Maddalena.

LA REPLICA DEL VATICANO - Dalla Santa Sede arriva una prima precisazione sull'inchiesta. «La notizia della conferma, da parte del Tribunale del Riesame, del sequestro in via preventiva di un deposito dello Ior su un conto del Credito Artigiano è stata appresa con stupore» afferma il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, «Si ritiene - aggiunge Lombardi - che si tratti di un problema interpretativo e formale». Tanto che, conclude il gesuita, «i responsabili dello Ior ritengono di poter chiarire tutta la questione al più presto nelle sedi competenti».

 
 

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