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  Vittime Di Preti Pedofili in Corteo: Identificate Dalle Forze Dell'ordine

Corriere Della Sera
November 1, 2010

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_novembre_1/polemica-vittime-preti-pedofili-1804068466934.shtml

Vittime di preti pedofili manifestano vicino a San Pietro: sui cartelli «shame», vergogna

La protesta contro i silenzi della Chiesa sui casi di pedofilia tra i preti

Un momento del corteo non autorizzato in San Pietro

Vittime di preti pedofili manifestano vicino a San Pietro: sui cartelli «shame», vergogna

ROMA - Sarebbero stati identificati e poi rilasciati dalle forze dell'ordine i manifestanti che domenica 31 ottobre, davanti a Castel Sant'Angelo hanno inscenato un sit-in contro i sacerdoti pedofili. Lo denuncia il consigliere provinciale di Sinistra ecologia e libertà (Sel) Gianluca Peciola.

«Alcuni dei partecipanti alla protesta delle vittime di abusi sessuali da parte di preti pedofili sono stati fermati ed identificati dalle forze dell'ordine», ribadisce Peciola, che chiede «un intervento al questore ed al prefetto per spiegare l'episodio».

INSPIEGABILE EPISODIO - «È gravissimo che alcuni dei manifestanti al sit-in delle vittime di abusi da parte di preti pedofili a Castel Sant'Angelo siano stati fermati mentre camminavano nei pressi di San Pietro e siano stati identificati», dice Peciola. «Chiedo al questore e al prefetto che siano spiegate le ragioni di questo inspiegabile episodio ai danni di persone che hanno subito terribili abusi e violenze».

Si trattava di una manifestazione pacifica, sottolineano dal Sel, con persone che «chiedevano solidarietà al mondo», invitando tutti a sposare la loro causa. Non era un sit-in «contro la Chiesa», ma contro il suo silenzio, per evitare che altri bambini, in futuro, possano a loro volta subire abusi da altri preti pedofili. Ma l'identificazione potrebbe essere seguita alla violazione delle norme sulle manifestazioni a Roma: i manifestanti, infatti, avrebbero tentato di raggiungere in corteo la basilica. E in serata, lo stesso gruppo ha organizzato una lunga fiaccolata di protesta in via della Conciliazione.

«ADESSO BASTA» - Tra cartelli e slogan, magliette bianche con su scritto «Basta» o «Enough», a seconda della nazionalità, erano una sessantina le vittime di preti pedofili che si erano date appuntamento domenica a Roma. Erano arrivate da tutto il mondo, richiamate a un passo da piazza San Pietro dove però non sono potute entrare (ad eccezione di due rappresentanti che - raccontano gli organizzatori - hanno consegnato alcune lettere di vittime alle Guardie Svizzere) dall'associazione Survivor's Voice, fondata dagli americani Gary Bergeron e Bernie McDaid, due uomini abusati quand'erano bambini da preti pedofili.

Al termine del sit-in, per circa un'ora, una delegazione di otto organizzatori e manifestanti ha incontrato il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. «Mi hanno manifestato le loro posizioni e preoccupazioni», ha riferito il portavoce vaticano.

COPERTURE E PROTEZIONI - Vittime arrabbiate («soprattutto per la copertura e la protezione del problema all'interno della Chiesa cattolica», ha sottolineato McDaid), che prima non avevano esitato a gridare «shame» («vergogna») quando lo stesso padre Lombardi era sceso per «portare un saluto agli organizzatori». Una contestazione che il sacerdote non ha percepito come tale.

«Ero andato lì per cercare e salutare i due organizzatori della manifestazione - ha dichiarato - ma non avendoli trovati in quel momento, sono andato via perchè non era una situazione dove poter rimanere ad aspettare, sotto l'assalto di giornalisti e cameraman». Padre Lombardi era giunto davanti a Castel Sant'Angelo all'inizio del sit-in, lasciandolo subito dopo la protesta. Ma «non è stato quello il motivo per cui mi sono allontanato - ha ribadito - e non l'ho vissuta come una contestazione». Alla fine, però, un incontro tra i promotori della manifestazione e il Vaticano c'è stato. Un primo passo verso la distensione, che tuttavia per molti è ancora lontana.

ABUSO DI POTERE - Per la Chiesa di San Pietro, dicono i manifestanti, «è arrivato il momento di cambiare». «L'abuso di potere» non va bene: «A nessun'altra istituzione - ha detto McDaid - sarebbe permesso proteggere il proprio management come fanno loro». Pensiero condiviso da Bergeron, secondo cui «non esiste persona, in qualsiasi posizione, in qualsiasi istituzione, in qualsiasi parte del mondo, la cui importanza debba prevalere sulla difesa dei bambini o sulla legge».

Le vittime, che avevano cominciato la loro battaglia domenica mattina, coinvolgendo i giornalisti in una conferenza stampa, si erano poi salutate «ufficialmente» davanti a Castel Sant'Angelo, con l'intenzione però di recarsi alla spicciolata (il corteo non è stato autorizzato dalle forze dell'ordine, per osservare il divieto di manifestazione a Piazza San Pietro) a lasciare una pietra con il proprio nome davanti al Vaticano. Un simbolo che ricorda la giornata e che mostra alla Chiesa la «giusta strada» da seguire. Sarebbe avvenuta durante questa fase l'identificazione da parte delle forze dell'ordine.

 
 

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