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  Parroco Arrestato

LA Repubblica
May 15, 2011

http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/05/15/news/droga_e_pedofilia_parroco_in_manette_bagnasco_va_in_chiesa_vergogna-16264992/


Tra gli inquisiti, persone che hanno aiutato il religioso nell'adescare i minorenni e nell'acquisto di cocaina. Messaggini del religioso espliciti: "E' proprio un bel ragazzo..." Nella prima messa nella chiesa del parroco arrestato, riletta la nota della Curia. Don Riccardo Seppia ha trascorso una notte tranquilla in carcere. Domani l'interrogatorio. I fedeli si interrogano: "Arrivato don Riccardo, i miei figli il catechismo li ho mandati a farlo in un'altra parrocchia"

Il giorno dopo l'arresto del parroco don Riccardo Seppia, nella chiesa di Santo Spirito a Sestri si celebra la messa della domenica. Nell'omelia nessun riferimento allo scandalo pedofilia-cocaina. Solo la rilettura del messaggio dell'arcivescovo, il cardinale Angelo Bagnasco. Davanti ad un piccolo gruppo di fedeli, il parroco vicario, don Roberto Ghiara, ha letto il duro monito diffuso ieri dalla Curia. E' il messaggio in cui si accusa don Riccardo Seppia di "comportamenti immorali su un minore e cessione di sostanze stupefacenti" e si esprime "sconcerto, dolore" e "fraterna vicinanza alle eventuali vittime e familiari".

Nell'inchiesta su presunti abusi sessuali commessi dal religioso, ci sarebbero altre tre persone indagate. Uno dei tre coinvolti è un ex seminarista, di 40 anni, indagato per prostituzione minorile. Probabilmente, l'uomo avrebbe avuto un ruolo nell'adescamento degli adolescenti. Gli altri due sarebbero un commerciante genovese e un uomo di Milano di cui non si conosce ancora la professione. Nei loro confronti le accuse sarebbero di cessione di stupefacenti.

Le accuse contro don Seppia, 50 anni, sono pesanti: pedofilia e cessione di cocaina. Da alcuni mesi il telefono di don Seppia era intercettato dai carabinieri del Nas di Milano. L'inchiesta del pm Pietro Forno riguardava un traffico di sostanze dopanti che si è allargato ad un giro di coca, e tra i clienti c'era anche il sacerdote genovese. Le sue telefonate e gli sms aprono un ulteriore filone, quello che fa ipotizzare agli investigatori l'esistenza di relazioni a sfondo sessuale tra il sacerdote e alcuni ragazzini di 15-17 anni di Genova.

Venerdì mattina il testo di un sms fa temere agli inquirenti che da lì a qualche ora un quindicenne si sarebbe incontrato con il prete per un rapporto sessuale. E scatta l'arresto.

Gli sms sono espliciti: "E' proprio un bel ragazzo, me lo sc...". Don Riccardo in alcuni casi, usa toni sconci, con parole che, da chi le ha ascoltate, vengono definite "irripetibili". Ma il sacerdote, al cappellano del carcere, tenta di difendersi: "Ho mandato quel sms ma solo perché ero sotto l'effetto della coca e non ho mai compiuto gli atti di cui mi accusano, fatelo sapere ai miei genitori e al vescovo". I carabinieri hanno fatto riascoltare le intercettazioni ad alcuni genitori di figli minorenni che abitano nei paraggi di via Calda, dove si trova la parrocchia, nel tentativo di identificare voci e ricostruire eventi.

"Sì, che frequentasse dei ragazzi si sapeva, ma la droga, quella proprio no". Terminata la messa, i fedeli commentano l'arresto. Ad ascoltare le voci dei parrocchiani, emerge l'altra faccia di don Riccardo, quella che gli era valsa il soprannome "il prete della notte". Nel quartiere molti raccontano delle sue serate in alcuni locali di via Sampierdarena. Stefania è implacabile quando spiega che "io sono sempre venuta in chiesa, da bambina e da ragazzina, ma da quando è arrivato don Riccardo i miei figli il catechismo li ho mandati a farlo a San Nicola".

Davanti alla chiesa è ancora parcheggiata l'auto del parroco, una Toyota Yaris di colore grigio scuro. Secondo un testimone, i carabinieri la avrebbero perquisita venerdì sera portando via alcuni oggetti.

Don Seppia ha passato una notte tranquilla in carcere. Lo ha confermato il direttore del carcere di Marassi, Salvatore Mazzeo. Il sacerdote è in cella con un altro detenuto, nell'area protetta della casa circondariale destinata ai detenuti che hanno commesso reati con il coinvolgimento di minorenni. Domani mattina il prete incontrerà uno psicologo del carcere e un educatore. I due incontri mirano a comprendere le condizioni psicologiche di don Riccardo e a verificare se possa essere considerato un consumatore abituale o casuale di stupefacenti. Il parroco è sottoposto a strettissima sorveglianza da parte degli agenti penitenziari.

Sempre domani mattina, è fissato l'interrogatorio del sacerdote davanti al gip Annalisa Giacalone. Il parroco incontrerà dapprima il suo legale, l'avvocato Paolo Bonanni, nominato dalla famiglia, e poi deciderà in merito alla strategia difensiva da adottare.

 
 

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