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RICICLAGGIO Di Denari? No, Di Accuse, Dicono in Vaticano

L'Expresso
February 9, 2012

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/09/riciclaggio-di-denari-no-di-accuse-dicono-in-vaticano/

“Gli intoccabili” hanno colpito ancora. La trasmissione di Gianluigi Nuzzi su “la 7? che ha gia fatto tremare le autorita vaticane rendendo pubbliche le lettere d’accusa dell’attuale nunzio a Washington Carlo Maria Vigano, e tornata la sera di mercoledi 8 febbraio a chiamare in causa l’Istituto per le Opere di Religione.

L’ha fatto sulla scia di un articolo di Angela Camuso uscito la mattina stessa su “L’Unita”:

[Riciclaggio, quattro preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli]

Nella tarda serata dello stesso 8 febbraio, la sala stampa vaticana ha replicato con la dichiarazione riportata qui di seguito.

La dove vi si legge che lo IOR “ha fornito informazioni anche al di fuori dei canali formali” ai magistrati italiani l’allusione e all’interrogatorio spontaneo al quale si e sottoposto il 30 settembre 2011 il presidente della banca vaticana, Ettore Gotti Tedeschi. La sua rinuncia alle procedure di rogatoria internazionale tra Stati esteri fu molto criticata dalle autorita vaticane.

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A PROPOSITO DI AFFERMAZIONI INFONDATE SU IOR E AIF

L’articolo di Angela Camuso pubblicato su l’Unita in data odierna, a p. 23, intitolato: “Riciclaggio, quattro preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli”, rappresenta, purtroppo, una notevole mancanza di serieta di indagine da parte dell’Autrice.

Anzitutto vanno fatte due osservazioni introduttive.

1. Il titolo parla dei silenzi del Vaticano. Come si chiarira piu avanti, cio e del tutto infondato: la Santa Sede e le autorita del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorita italiane.

2. Le accuse avanzate nell’articolo riprendono critiche ormai superate. Una ricerca in internet, anche rapida, degli scritti dell’Autrice dell’articolo dimostra che il suo pezzo odierno in nessun modo fa “notizia”. Si tratta, infatti, di accuse “riciclate” e che la giornalista, in passato, ha gia pubblicato piu volte. Rievocarle nuovamente non serve a renderle vere. Ci si chiede se l’articolo non costituisca una sorta di pubblicita per una trasmissione televisiva serale.

Per quanto concerne il contenuto dell’articolo si precisa quanto segue.

L’articolo presuppone che vi siano quattro sacerdoti – Emilio Messina, Salvatore Palumbo, Orazio Bonaccorsi ed Evaldo Biasini – che hanno utilizzato l’Istituto per le Opere di Religione (I.O.R.) per riciclare del denaro. L’accusa principale e che lo I.O.R. e stato coinvolto in un’attivita illegale e non ha dato assistenza alle Autorita italiane che perseguivano queste persone.

Cio non e corretto.

Anzitutto, l’articolo non riferisce che, a partire dagli anni 2006-2007, lo I.O.R. si e impegnato con determinazione nell’analisi dei conti e nella verifica dei suoi clienti per accertare e riferire l’eventuale esistenza di transazioni sospette. Questo impegno dello I.O.R. (che la stampa, curiosamente, sembra ignorare), inteso ad individuare transazioni sospette, anticipa di alcuni anni la stessa adozione della Legge N. CXXVII contro il riciclaggio, del 30 dicembre 2010, da parte dello Stato della Citta del Vaticano.

Inoltre, come e noto alle Autorita italiane, e come risulta dalla documentazione accessibile agli ufficiali sia della Santa Sede, sia della Repubblica Italiana, lo I.O.R. ha cooperato ripetutamente con le Autorita italiane ad ogni livello. Cio e avvenuto, su richiesta, in ambito giudiziario fra Autorita specificamente competenti ed amministrativo da parte dello I.O.R. con le sue controparti italiane. Vale la pena di sottolineare che lo I.O.R. ha fornito informazioni, anche al di fuori dei canali formali, nel periodo precedente la costituzione dell’Autorita vaticana di Informazione Finanziaria (A.I.F.). La cooperazione del Direttore Generale dello I.O.R., Dott. Paolo Cipriani, e stata definita “tempestiva ed esaustiva” in documenti di funzionari italiani. Infatti, in uno dei casi, e stata proprio l’azione rapida del Dott. Cipriani a permettere la messa sotto accusa di una delle persone indicate.

Dopo aver consultato l’A.I.F., si puo anche precisare quanto segue:

1. Non e vero che lo I.O.R. non abbia fornito informazioni all’A.I.F. sulle materie in questione.

2. Non e vero che l’A.I.F. non abbia inoltrato queste informazione alla U.I.F. (Unita di Informazione Finanziaria italiana).

3. Quanto a una delle persone menzionate nell’articolo, Mons. Messina, le Autorita italiane non hanno mai avanzato una richiesta all’A.I.F. Percio sarebbe stato evidentemente impossibile per l’A.I.F. “rispondere” alla sua controparte italiana.

Tutti questi punti, relativi alle comunicazioni fra l’A.I.F. e la controparte italiana, risultano nei documenti conservati dall’A.I.F. con specifici numeri di protocollo.

L’articolo, inoltre, non riferisce che una delle persone in esso menzionate – il Reverendo Bonaccorsi – il 6 giugno 2011 e stata dichiarata innocente, con sentenza confermata in appello.

L’effetto, purtroppo diffamatorio, dell’articolo risulta dall’utilizzo del termine “incriminato”, in relazione al Presidente dello I.O.R., Prof. Ettore Gotti Tedeschi, e al Direttore Generale, Dott. Paolo Cipriani. Ne l’uno ne l’altro sono mai stati incriminati, ma piuttosto indagati.

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Come non bastasse, il giorno dopo, giovedi 9 febbraio, il Vaticano e intervenuto ancora sul tema.

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ULTERIORE DICHIARAZIONE A PROPOSITO DI AFFERMAZIONI INFONDATE SU IOR E AIF

Nella trasmissione “Gli Intoccabili” di La 7 di ieri, mercoledi 8 febbraio, sono state fatte affermazioni infondate e diffuse informazioni false sull’Istituto per le Opere di Religione e l’Autorita di Informazione Finanziaria.

Al riguardo, facendo seguito a quanto gia specificato nella Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede di ieri, 8 febbraio, si precisa quanto segue:

1. L’affermazione che lo I.O.R. e una banca non corrisponde a verita; lo I.O.R. e una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto; non mantiene riserve e non concede prestiti come una banca. Tanto meno e una “banca off-shore”. Di fatto, nella citata trasmissione viene usato tale termine non per illustrare il vero carattere e la funzione dello I.O.R., ma per creare un’impressione di illegalita. Lo I.O.R. si trova all’interno di una giurisdizione sovrana e opera in un quadro normativo e regolamentare, che comprende anche la legge antiriciclaggio vaticana. Quest’ultima, la Legge CXXVII, e stata adottata proprio per essere in linea con gli standard internazionali.

2. L’insinuazione che le normative vaticane non consentirebbero le indagini o i procedimenti penali relativi a periodi precedenti all’entrata in vigore della Legge CXXVII (1° aprile 2011), non corrisponde a verita.

La discussione durante il menzionato programma si riferiva alle parole riportate in un “memo esclusivo”. Tale documento e senza alcun valore ufficiale e rappresenta unicamente le valutazioni di chi l’ha scritto. Per di piu, ivi non si afferma l’impossibilita di indagini o procedimenti penali per periodi precedenti al 1° aprile 2011; non emerge la resistenza dello I.O.R. a collaborare in caso di indagini o di procedimenti penali su fatti precedenti al 1° aprile 2011. Per quanto riguarda la cooperazione tra lo I.O.R. e l’A.I.F., lo I.O.R. ha cooperato nel fornire informazioni su transazioni avvenute anche prima di tale data.

Le affermazioni fatte durante la trasmissione non corrispondono quindi a verita: secondo la normativa vaticana in materia di antiriciclaggio l’Autorita giudiziaria vaticana ha il potere di indagare anche transazioni sospette avvenute in periodi precedenti al 1° aprile 2011, e cio anche nel quadro della cooperazione internazionale con i giudici di altri Stati, inclusa l’Italia.

3. I rapporti dello I.O.R. con banche non italiane sono sempre stati attivi e, a differenza di quanto e stato affermato, e stata ridotta solo limitatamente l’attivita con le banche italiane. Lo I.O.R., cosi come fanno anche gli enti finanziari italiani, si avvale dei servizi di banche estere (italiane e non) quando essi sono piu efficienti e a minor costo. Tutti i movimenti in contanti, poi, sono certificati con documenti doganali. Come prassi, tutti i movimenti di denaro sono regolarmente tracciati ed archiviati.

4. Per quanto riguarda la norma che regola il movimento di denaro contante, e importante precisare che lo I.O.R. controlla e controllava anche i movimenti frazionati (c.d. step transactions) per un totale di 15.000 nei dieci giorni consecutivi. Per di piu, l’articolo 28, comma 1, lett. b), del nuovo testo della Legge CXXVII, modificato per Decreto del Presidente del Governatorato il 26 gennaio 2012, stabilisce che i soggetti sottoposti agli obblighi della medesima Legge (tra i quali lo I.O.R.) devono eseguire “gli obblighi di adeguata verifica: … quando eseguono transazioni occasionali il cui importo sia pari o superiore ad euro 15.000, indipendentemente dal fatto che siano effettuate con una transazione unica o con piu transazioni collegate”.

5. L’affermazione del magistrato Luca Tescaroli secondo la quale il Vaticano non avrebbe dato risposta alle rogatorie riguardanti il caso Banco Ambrosiano-Calvi non corrisponde a verita. In merito si precisa che la rogatoria del 2002 non risulta pervenuta in Vaticano. Anche all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, dopo una prima ricerca effettuata negli Archivi, la richiesta di rogatoria internazionale presentata dal Tribunale di Roma nel 2002 non risulta mai pervenuta. Alle altre due e stato fornito regolare riscontro, indirizzato all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Come affermato nella Dichiarazione di ieri, la Santa Sede e le autorita del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorita italiane e cio risulta dalla documentazione accessibile agli ufficiali sia della Santa Sede sia della Repubblica Italiana.

I fatti sopra descritti dimostrano che la presentazione compiuta nella menzionata trasmissione risulta parziale e non contribuisce ad avere un quadro obiettivo della realta descritta.

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