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Conti Bancari, Pubblicati Documenti Top Secret Sullo Ior

By Franca Giansoldati
IL Mattino
February 15, 2012

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=181522&sez=ITALIA


CITTA' DEL VATICANO - La pubblicazione di due nuovi documenti riservati, datati gennaio 2012, riguardanti lo Ior, stamattina hanno messo di nuovo in subbuglio i piani alti del Vaticano. Si tratta di appunti top secret che mostrano quanto siano forti le resistenze a consentire alle autorità antiriciclaggio italiane e vaticane di indagare nei conti cifrati e nei movimenti bancari per il periodo anteriore all'aprile 2011. Forse aveva ragione padre Federico Lombardi, il portavoce della Sala Stampa della Santa Sede, quando l'altro giorno - parlando delle fughe di carte riservate - paragonava questi episodi a Wikileaks. Uno stillicidio. «Anche il Vaticano ha il suo Wikileaks».

Solo che in questo caso non c'è nessun Assange, né un obiettivo manifesto dietro questi episodi, se non l'ipotesi di indebolire sempre di più il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. Chi è il vero obiettivo? Tuttavia il più stretto collaboratore di Benedetto XVI gode della totale fiducia del pontefice che non sembra affatto avere nessuna intenzione di sostituirlo. Anzi, la bufera che si è scatenata con la fuoriuscita di questi documenti ha avuto come effetto immediato quello di rafforzare ulteriormente il suo più stretto collaboratore e di metterlo a riparo da qualsiasi dubbio.

Nel frattempo le indagini della Gendarmeria vanno avanti senza per ora avere individuato nessun responsabile. I documenti pubblicati dal Fatto Quotidiano sono espliciti. Evidenziano perplessità e divergenze di vedute. Il Vaticano non sembrerebbe avere intenzione di attuare gli impegni assunti in sede europea per aderire agli standard del Comitato per la valutazione di misure contro il riciclaggio di capitali (MONEYVAL).

A riflettere sulla questione della trasparenza sono il cardinale Attilio Nicora (ex presidente dell'Apsa, l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e ora presidente dell'Autorità di Informazione Finanziaria, l'AIF) e il professor Giuseppe Dalla Torre, presidente del Tribunale vaticano e giurista di riferimento della Santa Sede. Il primo documento è firmato dal presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Dalla Torre e si tratta di un parere legale richiesto dalla Segreteria di Stato per avere la giusta interpretazione sulla nuova normativa antiriciclaggio introdotta da Benedetto XVI nel dicembre del 2010 ed entrata in vigore nell'aprile scorso. Secondo quanto riportato, a far da cornice ai documenti, ci sono due linee interpretative diverse: la prima, sostenuta dal direttore generale dell'AIF, l'avvocato Francesco De Pasquale, che puntava a spingere lo Ior, a collaborare con le autorità antiriciclaggio interne (AIF) e a fornire tutte le informazioni richieste dalla giustizia italiana, anche sui fatti precedenti all'aprile del 2011. La seconda linea, sostenuta invece dall'avvocato Michele Briamonte dello studio Grande Stevens di Torino era del parere che l'AIF non avesse quei poteri di ispezione sui movimenti bancari precedenti all'aprile del 2011.

In gioco c'era il mantenimento o meno del segreto bancario. Cosa non da poco. Il cardinale Nicora, invece, osserva: «La nuova versione della legge, riforma in toto l'assetto istituzionale del sistema antiriciclaggio vaticano, ridefinendo compiti e ruoli delle Autorità e modificando l'impostazione illustrata in sede di verifica Moneyval. Si consideri, inoltre, che il testo della legge ora vigente era stato concordato con la Commissione europea all'atto della sua emanazione e, da ultimo, è stato oggetto di positiva verifica nell'ambito della Commissione mista Ue-Stato della Città del Vaticano, prevista dalla Convenzione monetaria tra lo Stato della Città del Vaticano e l'Unione europea del 17 dicembre 2009. Non va trascurato, in tutta questa materia, l'aspetto attinente ai profili di opportunità verso l'esterno e al rischio reputazionale a cui può andare incontro la Santa Sede adottando iniziative che potrebbero rivelarsi non coerenti con l'impostazione già apprezzata nel suo complesso.(....) L'intervento generale sulla legge che sarebbe ora operato potrebbe essere visto all'esterno, anche se erroneamente, come un passo indietro rispetto al cammino sin qui percorso».




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