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IL Monsignore Indagato, Guerra Tra Cugini Per IL Mutuo

il Mattino
June 28, 2013

http://www.ilmattino.it/salerno/il_monsignore_indagato_guerra_tra_cugini_per_il_mutuo/notizie/292378.shtml



Guerra tra cugini. Scarano contro Scarano. E da una diatriba familiare che nasce l’inchiesta . Il prelato che velatamente accusa il cugino e il socio di questi di furto e un avvocato, Cecchino Cacciatore, che nel presentare le proprie indagini difensive consegna nelle mani degli inquirenti delle carte che «scottano».

A far partire le indagini, dunque, una denuncia presentata proprio da monsignor Nunzio Scarano ai carabinieri. Il prelato aveva subito, secondo quanto denunciato, un furto nella sua abitazione di Salerno di tele, monili in oro, argenteria, quadri d’autore di De Chirico, Labella e Guttuso, di un crocifisso dell’altare di San Pietro del Bernini, e infine di una pergamena in olio che rappresenta un vaso dello Scatizzi. Il tutto per un danno di circa cinque-sei milioni di euro.

Senza mai rivolgere accuse precise, parlando con i carabinieri, monsignor Scarano confida i suoi sospetti: a portare quadri e monili, sarebbero stati il cugino e il suo socio, Domenico Scarano e Giovanni Fiorillo. La procura autorizza i militari dell’Arma a eseguire una perquisizione domiciliare ai due ma non vengono trovate le opere d’arte. Viene dunque eseguito anche un controllo nella casa salernitana del prelato da parte dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale. E qui che i militari trovano opere d’arte di grande valore, molte piu di quanto pensavano. E molte piu di quante gli erano state portate via. Intanto durante gli interrogatori, Domenico Scarano e il suo socio, entrambi difesi dall’avvocato Cacciatore, raccontano la loro storia di amori e dissapori con l’altro sacerdote.

I due spiegano di avere una societa di costruzione e di aver avuto per un certo periodo come socio anche il monsignore. Avendo una grande disponibilita economica, necessaria per gli affari della ditta, Nunzio Scarano avrebbe in breve tempo iniziato a mettere voce in capitolo negli affari, creando i primi dissapori con il cugino. La sua disponibilita di liquidita, secondo quanto raccontato ai carabinieri, gli avrebbe consentito l’estinzione di un debito a favore di Domenico e Fiorillo, di seicentomila euro in contanti. Cifra di cui avrebbe chiesto la restituzione ai due uomini, fissando tempi stretti per la consegna del denaro. La situazione sarebbe cosi degenerata e la vicenda chiusa con una transazione. Il loro racconto e le carte fornite dal loro avvocato avrebbero convinto la procura a vederci chiaro. Ad aprire un nuovo filone e ad affidare il controllo di carte, documenti e assegni alla guardia di finanza.

 

 

 

 

 




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