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L’ex marito di Luisa Bonello “Non credo che si sia uccisa”

By Claudio Vimercati
Rete L'Abuso
October 31, 2014

http://retelabuso.org/blog/32774


[Dr. Mauro Acquarone, thee ex-husband of Dr. Luisa Bonello,the woman who revealed the sexual abuse and corruption in a northern Italian diocese, lived in fear and kept a gun on the bedside table. He said he doesn't believe in suicide and believe that his former wife did not kill herself although she was being treated for depression. He added that his wife was not as crazy as they are trying to say.]

I dubbi del dottor Mauro Acquarone: aveva paura, teneva le pistole sul comodino

«Non credo al suicidio. Mia moglie non era pazza come ora viene dipinta ». Il dottor Mauro Acquarone, medico di famiglia e ginecologo, ex marito di Luisa Bonello, rompe il silenzio «anche perchè -aggiunge – ci sono cose che devono essere precisate».

Quali,dottorAcquarone?

«Intanto sulle armi che Luisa aveva in casa… Si è parlato di un arsenale… Non esageriamo… Erano quattro o cinque fucili da caccia del papà e del nonno di Luisa, senza cartucce. Poi c’erano due pistole non funzionanti.

E altre due, una a tamburo e l’altra semi automatica, che si era comprata per il tiro a segno».

Le pistole appunto… Un filone di indagine riguarda la certificazione del medico che le ha consentito di ottenere il porto d’armi… Si è assunto una bella responsabilità, viste le condizioni di Luisa…

«Quel medico, voglio precisarlo, non sono io. Luisa mi chiese di fare il certificato da portare in questura, ma le dissi di no. Però non accetto neppure che la mia ex moglie venga fatta passare per incapace di intendere e volere. Non lo era…»

Dottore, Luisa era in cura per la de- pressione…

«Si questo è vero… Ma da lì a farla passare per una donna imbottita di psicofarmaci ce ne passa… Hanno trovato medicinali? E allora? In casa di qualsiasi medico ne trova, ma questo non vuol dire che li prenda… Mi verrebbe da pensare che a qualcuno faccia comodo screditarla… Luisa aveva una caparbietà, una volontà, un coraggio che io mi sogno…».

E veniamo al punto… Lei ha dei dubbi che Luisasi siauccisa…

«Luisa intanto teneva le pistole sul comodino perché aveva paura dopo che avevano tentato di incendiarle la Giulietta, ma avevano sbagliato macchina e dato fuoco a quella di una sua vicina, stesso modello e colore. E allora mi chiedo…»

Che cosa,dottorAcquarone?

«E se fosse tutta una messinscena? Se qualcuno è entrato in casa e l’ha uccisa? La porta era chiusa? E che vuol dire? L’assassino poteva avere una copia delle chiavi o potrebbe aver usato una chiave bulgara…»

E’ stato lei quellamattina a trovare la sua ex moglie morta…

«Era distesa sul letto, la pistola in mano appoggiata sul petto… Ha presente come la tiene James Bond? Ecco, così…

E’ la posizione del corpo che non mi convince… Gli investigatori dicono che si è sparata in bocca… Ma io non ci credo… Una donna che si vuole suicidare usa altri metodi… Per una donna devastare il corpo è un tabù…»

Lei,dottore, aveva visto Luisa ancora la mattina prima…Le era sembrata preoccupata?

«Assolutamente no. Quel giovedì mattina era passata in studio…Si era fatta un tatuaggio, una croce celtica, e voleva mostrarmelo… “Ti piace? – mi aveva chiesto – Che dici mi sta bene?” Era tranquilla. E poi pensiamo ai giorni prima. Luisa che porta i cagnolini alla pensione, ma dà anche istruzioni per quando sarebbe tornata a riprenderli…

Luisa che compra i regali agli amici, prepara le valigie per il viaggio in Romania, fa il preliminare di vendita dell’appartamento della mamma… Le sembra una persona che vuole uccidersi?

Io e Luisa anche se eravamo divorziati ci sentivamo dieci volte al giorno, eravamo un riferimento l’uno per l’altra. Quel giovedì sera ci siamo ancora sentiti per telefono. Era serena. Ci siamo dati la buonanotte…»

Poi ilmattinodopo lei ha trovato il messaggio sul cellulare:“Mauro perdonami…’’ Lei ha avuto un brutto presentimento ed è andato a casa della sua ex moglie…Nonc’erapiù nientedafare…

«Ecco appunto il messaggio, un altro mistero…. Luisa non mi ha mai chiamato per nome… Per lei io ero Topi… Ma siamo sicuri che lo abbia scritto lei? E in tal caso non potrebbe essere che qualcuno l’abbia costretta? E lei, sotto minaccia, mi ha chiamato così apposta, come per lanciarmi un messaggio, per dirmi di non fidarmi delle apparenze, di grattare sotto…»

Maperché l’avrebbero uccisa?

«Non lo so. Di nemici, però, se ne era fatti. Nella sua battaglia contro i preti pedofili si era esposta… Lei era una donna molto religiosa, si batteva per una chiesa pulita… Mi vengono in mente le sue parole quel sabato di ottobre alla Ubik: “Mi batterò fino alla morte”, una frase profetica».

Ma da lì a pensare a un omicidio… Non pensa invece che alcune situazioni abbiano ulteriormente messo in crisi Luisa, la sua fragilità. Ad esempio l’allontanamento per motivi di salute di don Nino Maio?»

«Per Luisa era stato un duro colpo… Don Nino per lei era un padre spirituale e solo una mente perversa può pensare a un rapporto torbido fra loro. Però anche su questo punto vorrei dire qualche cosa. Don Nino, interrogato in Procura, avrebbe detto che era assillato da Luisa… Ma non è vero. È vero invece che don Nino aveva problemi di salute e sia io che la mia ex moglie ci siamo presi cura di lui…».

Qualcuno collega la morte di Luisa con la massoneria. C’è chi dice che sarebbe stata uccisa perché era in procinto di rivelare i nomi dimassoni deviati…

«Tutte stupidaggini… Posso solo dire che Luisa era nella massoneria e se ne è andata in tutta pace dopo che ha concluso il suo percorso spirituale»

E intanto nell’inchiesta sul suicidio di Luisa ora c’è un poliziotto indagato per circonvenzione di incapace… Luisa gli aveva prestato dei soldi

«Torniamo da capo… Luisa non era incapace di intendere e volere. Era una donna facoltosa e generosa… Non mi meraviglia che abbia fatto un prestito…»

Un’ultima domanda, dottor Acquarone, ma lei ha paura?

«Guardi, di minacce almeno per ora non me ne sono arrivate, anche se c’è un episodio che un po’ mi ha fatto pensare…»

Quale?

«Qualche giorno una persona, non direttamente,mi ha fatto arrivare un consiglio, di chiuderla lì ora che Luisa e morta…»

Che cosa voleva dire?

«Non so.. Forse di smetterla con la storia della pedofilia e i preti…Non lo so…

Però al pubblico ministero Ferro, che ringrazio per l’impegno che sta mettendo in questa inchiesta come pure gli agenti della squadra mobile, ho detto che sono nel pieno delle mie capacità mentale, che insomma se dovesse capitarmi qualche cosa, non vorrei poi passare per matto».




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