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Pedofilia, Pell : “la Chiesa Ha Commesso Errori Tremendi”

By Andrea Tornielli
Vatican Insider
February 29, 2016

http://www.lastampa.it/2016/02/29/vaticaninsider/ita/vaticano/pedofilia-pell-la-chiesa-ha-commesso-errori-tremendi-hc8hfyYZixTDLwPpEGVKiI/pagina.html

Nella notte la prima audizione del cardinale australiano in video collegamento da Roma di fronte alla Royal Commission che indaga sugli abusi del clero: respinge accuse specifiche di aver coperto religiosi pedofili, ammette che negli anni Settanta si credeva alla versione dei preti e non a quella delle vittime

Pell in collegamento da Roma di fronte alla Royal Commission australiana che indaga sugli abusi del clero

E stata la prima di tre o quattro audizioni, che si svolgeranno stanotte e nei giorni successivi: il cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l’Economia e membro del consiglio di cardinali che collabora con il Papa per la riforma della Curia e comparso di fronte alla Commissione governativa australiana che indaga sugli abusi sui minori commessi da sacerdoti, religiosi o persone collegate alla Chiesa. Com’e noto, a causa delle sue condizioni di salute che non gli permettono di affrontare il lungo viaggio transoceanico, il porporato ha chiesto e ottenuto di fornire la sua testimonianza in videoconferenza, dall’hotel Quirinale di Roma. La prima audizione e iniziata poco dopo le 22 e si e conclusa alle 2.30 di questa mattina. Erano presenti dei seminaristi australiani e una rappresentanza delle vittime degli abusi, che hanno organizzato una raccolta di fondi per essere presenti dal vivo di fronte a Pell.

Finora dalla vicenda australiana e emerso un quadro non dissimile da quelli riferibili ad altri Paesi e ad altre situazioni: preti pedofili che invece di essere fermati e processati, sono stati dai loro vescovi semplicemente spostati di parrocchia, potendo cosi continuare a compiere le loro immonde azioni da un’altra parte. Le vittime e i loro familiari che, invece di essere accolte, sostenute, protette, accompagnate e risarcite, sono state tenute lontane, non credute e trattate come una minaccia al buon nome della Chiesa.

Il cardinale Pell e stato ordinato sacerdote nella diocesi australiana di Ballarat nel 1966 e durante il suo servizio e stato uno dei consiglieri del discusso vescovo Ronald Austin Mulkearns, oggi ottantacinquenne, accusato di aver insabbiato le accuse di pedofilia rivolte ad alcuni preti della sua diocesi e di aver distrutto documenti riguardanti queste vicende. Nel 1987 Pell viene nominato vescovo ausiliare di Melbourne e nove anni dopo ne diviene arcivescovo. La Commissione governativa ricorda che egli aveva responsabilita, come ausiliare, per la zona dell’arcidiocesi nella quale venne trasferito uno dei preti abusatori. L’opinione pubblica in Australia e piuttosto negativa nei confronti del cardinale, perche, ripetono i suoi accusatori, «non poteva non sapere» cio che stava avvenendo. Pell si e invece sempre difeso negando di essere stato a conoscenza degli abusi e dei trasferimenti degli abusatori.

Il cardinale «ministro dell’Economia» del Vaticano non ha minimizzato il fenomeno ammettendo la generale sottovalutazione tipica della curia nei decenni passati. «Non sono qui per difendere l’indifendibile» ha detto all’inizio della sua deposizione il cardinale, «la Chiesa ha commesso errori enormi e sta lavorando per porvi rimedio». Ha aggiunto che la Chiesa ha «gestito in modo sbagliato le cose e ha fallito con le persone».

Durante questa prima audizione le domande dell’avvocato della commissione, la legale Gail Furness, sono state incentrate soprattutto sulla rete di conoscenze del cardinale: quali persone erano vicine a lui a Ballarat e Melbourne, quanto ha eventualmente saputo degli abusi avvenuti e quando l’ha saputo. Si e parlato, tra l’altro, dei casi specifici di monsignor John Day e poi del caso piu famoso di padre Gerald Ridsdale, oggi rinchiuso in prigione.

Sul primo, Pell ha detto di essere venuto a conoscenza delle accuse di abusi su minori ma anche di aver saputo che Day le aveva negate. Per quanto riguarda invece Ridsdale, con il quale ha abitato per qualche mese nel presbiterio, Pell ha affermato di non aver mai saputo delle accuse contro di lui. E ha anche fermamente negato di aver cercato di comprare il silenzio del nipote del sacerdote, che aveva subito abusi.

Il cardinale e stato molto duro con il vescovo emerito di Ballarat, monsignor Mulkearns, per come questi ha trattato il caso del prete pedofilo Ridsdale, definendo l’atteggiamento del prelato «una catastrofe per la Chiesa». Ma ha anche riconosciuto di aver commesso l’errore di credere alla versione dei preti accusati di aver abusato dei minori piuttosto che a quella delle vittime che li accusavano. «Devo dire - ha precisato Pell - che in quell’epoca, se un prete negava questo tipo di comportamenti, io ero fortemente incline a credergli».

Un terzo caso specifico e quello degli abusi presso le scuole gestite dai Fratelli Cristiani a Ballarat. Il cardinale ha negato di aver ignorato le accuse rivolte a Edward Dowlan, insegnante al St. Patrick College. «Avevo sentito qualche voce di comportamenti inadeguati» negli anni Settanta, e «avevo concluso che riguardassero comportamenti pedofili». Ma Pell ha detto di non aver mai saputo il nome delle vittime ne che vi fosse un alto numero di vittime o che gli abusi di Dowlan, ora giudicato colpevole di assalti sessuali su venti ragazzini e condannato a sei anni di reclusione, fossero di pubblico dominio nella scuola. Anche se ha dovuto ammettere, di fronte alle domande dell’avvocato Gail Furness, che il numero di persone a conoscenza dei fatti era significativo. Il cardinale ha anche aggiunto di essere stato avvertito dai parrocchiani che uno dei Fratelli Cristiani, Leo Fitzgerald, il quale nuotava nudo insieme agli studenti, era solito baciare i bambini. Ma ha detto che di non aver creduto che baciare sia un atto sessuale: «E certamente inusuale... ma nessuno ci disse che dovevamo fare qualcosa su questo».

Durante tutta l’audizione il Prefetto della Segreteria per l’Economia e rimasto sempre calmo. In una dichiarazione Pell ha manifestato il suo sostegno per il lavoro della Commissione governativa e si e detto disponibile a incontrare una a una le vittime giunte a Roma dall’Australia. Il cardinale ha continuato a difendere il suo comportamento nei confronti del fenomeno da vescovo ausiliare e poi da arcivescovo di Melbourne, pur esprimendo rammarico per come ha accolto le richieste delle vittime e dei loro familiari che chiedevano un risarcimento per i danni subiti: «Io e altri nella Chiesa abbiamo fallito nella nostra responsabilita morale e pastorale» verso le vittime.

Qualche ora dopo la sua deposizione notturna, di prima mattina, il cardinale ha avuto un’udienza con Papa Francesco: gia in «tabella», dicono fonti ufficiali vaticane, per parlare di temi economici.

La seconda audizione con la commissione governativa australiana avra inizio questa sera alle 22.30, con Pell collegato in videoconferenza dall’hotel Quirinale di Roma.

 

 

 

 

 




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