BishopAccountability.org
 
 

I 281 Preti Pedofili Coperti Pell Interrogato Nella Notte: «la Chiesa Ha Commesso Molti Errori»

By Gian Guido Vecchi
Corriere della Sera
February 29, 2016

http://www.corriere.it/cronache/16_febbraio_28/i-281-preti-pedofili-coperti-pell-interrogato-notte-australia-vaticano-16399338-de4c-11e5-8660-2dd950039afc.shtml

Il cardinale australiano George Pell

La Chiesa cattolica «ha commesso enormi errori, ma sta lavorando per rimediare. Ha causato gravi danni in molti luoghi, ha deluso i fedeli». Lo ha ammesso il cardinale George Pell, gia arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, testimoniando in videoconferenza dall’Hotel Quirinale a Roma davanti alla Commissione d’inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori negli anni 1970 e 1980. «Non sono qui a difendere l’indifendibile», ha aggiunto. In quei giorni la Chiesa era «fortemente propensa» ad accettare smentite degli abusi da parte di chi ne era accusato. L’istinto allora era piu di «proteggere dalla vergogna l’istituzione, la comunita della Chiesa», ha detto fra l’altro il prelato, che ha tuttavia negato di aver avuto alcuna conoscenza delle malefatte dei preti pedofili che operavano nella diocesi di Ballarat in cui era viceparroco e assistente al vescovo Ronald Mulkearns. La prima di tre o quattro udienze, in collegamento con la Commissione in seduta a Ballarat presso Melbourne, si e conclusa oggi alle 12 ora australiana (le 2 in Italia). La testimonianza del prelato, interrogato puntigliosamente dal legale della commissione Gail Furness, riprendera domattina in Australia (alle 22 ora italiana).

Le accuse

Pell deve rispondere alle domande della Commissione governativa australiana istituita nel 2003 che indaga sui crimini dei preti pedofili, alle accuse che lo braccano da anni e che lui ha sempre negato con sdegno: in sostanza, di avere coperto sacerdoti responsabili di abusi, permettendo che fossero trasferiti da una parrocchia all’altra, e di aver insabbiato gli scandali per evitare risarcimenti. Il cardinale parla da Roma, all’Hotel Quirinale di via Nazionale e stato allestito tutto il necessario per il collegamento audio e video. A Roma e arrivato anche un gruppo di una quindicina di vittime guidate da Andrew Collins, portavoce del Ballarat Survivors Group. Avevano lanciato in Rete una raccolta fondi per arrivare a 40 mila dollari e pagarsi il viaggio, hanno superato i duecentomila. Assisteranno all’audizione nell’hotel, «vogliamo guardarlo negli occhi».

Le denunce sono state 853

Ballarat, citta natale di Pell, e un nome che ha una eco sinistra in Australia: 853 denunce per abusi su minori commessi soprattutto negli Anni Settanta, 281 sacerdoti coinvolti, la congregazione dei «Christian Brothers» costretta a pagare 37,5 milioni di dollari di risarcimenti. David Ridsdale, abusato dallo zio - padre Gerard Ridsdale, il piu famigerato pedofilo australiano - sillaba: «Siamo qui per cercare la verita. Siamo qui per guarire la nostra citta. Abbiamo il piu alto tasso di suicidi in Australia». Ma la faccenda arriva fino al cuore del Vaticano. Il porporato Il cardinale australiano George Pell - prima nella diocesi di Ballarat, poi arcivescovo di Melbourne e infine di Sydney - e dal 2014 prefetto della Segreteria per l’Economia, un dicastero chiave nella riforma della Curia. Tra i capofila del fronte interno piu conservatore, Pell e stato tra l’altro l’artefice della lettera al Papa firmata da un gruppo di tredici porporati (si disse, ma alcuni smentirono) che alla vigilia del Sinodo sulla famiglia di ottobre ne contestava il metodo e il documento di lavoro. Chi lo difende allude a fango contro la sua opera di riforma economica.

Faccia a faccia con Bergoglio

Di ritorno dal Messico, ai giornalisti che gli chiedevano di chi ha coperto i preti pedofili, spostandoli da un posto all’altro, Francesco ha risposto cosi: «Un vescovo che per questo cambia di parrocchia un prete e un incosciente e la cosa migliore che possa fare e dimettersi». Comunque sia, l’8 giugno Pell compira 75 anni, l’eta alla quale i cardinali di Curia sono «tenuti» a presentare rinuncia al proprio incarico. Proprio lunedi mattina Pell andra dal Papa: un’udienza «di cartello», come si dice, gli incontri periodici che il Pontefice ha con i capi dicastero. Ma e difficile pensare che nel colloquio, oltre alle questioni economiche, non si parli anche dell’audizione. La commissione La «Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse» (Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori, www.childabuseroyalcommission.gov.au) aveva chiesto che Pell andasse in Australia per deporre. Il cardinale ha presentato un certificato medico, il 29 gennaio, in cui si dice che il viaggio in aereo sarebbe stato pericoloso causa ipertensione e cardiopatia. Di qui l’audizione a distanza. Le domande partiranno dall’epoca in cui, negli anni Settanta, Pell era tra i consulenti del vescovo della diocesi di Ballarat e aveva «responsabilita nel consigliare il vescovo sulla nomina dei preti nelle parrocchie». Sotto osservazione anche il periodo, dall’87, in cui era vescovo ausiliare a Melbourne.

Le nuove accuse e la replica

Peter Saunders, vittima della pedofilia che ha lasciato di recente la Commissione pontificia per la protezione di minori (il Vaticano lo ha definito un «periodo di aspettativa»), era stato durissimo con Pell: «Si sta prendendo gioco della commissione, del Papa e delle vittime, dovrebbe dimettersi». Il cardinale ha parlato di accuse «false, fuorvianti e oltraggiose». I vescovi australiani lo hanno difeso in una nota: «E stato uno dei primi vescovi nel mondo a mettere in campo una risposta comprensiva della Chiesa alle indagini sulle accuse di abusi sessuali perpetuati da clero cattolico». Da ultimo, una decina di giorni fa, un giornale australiano ha accusato Pell direttamente di abusi, parlando di un’indagine della polizia dello Stato di Victoria. Accuse «senza fondamento e assolutamente false», ha replicato il cardinale. I suoi uffici hanno ricordato il «rapporto Southwell», una indagine indipendente della Chiesa che lo scagiono dall’accusa di avere abusato di un bambino durante un campo estivo a Phillip Island nel 1962: «Le accuse relative a Phillip Island sono pubbliche da 15 anni e il rapporto Southwell che scagiona il cardinale Pell e di pubblico dominio dal 2002». Insomma, il cardinale e «certo che la polizia raggiungera velocemente la conclusione che le accuse erano false», concludono i suoi collaboratori: «Come arcivescovo per circa venti anni egli ha avuto un ruolo di guida nel porre fine agli insabbiamenti, nel proteggere le persone vulnerabili e nel tentare di portare giustizia alle vittime. Come il cardinale Pell ha fatto dopo le prime audizioni, e pronto a incontrare ed ascoltare le vittime ed esprime il suo continuo sostegno».

 

 

 

 

 




.

 
 

Any original material on these pages is copyright © BishopAccountability.org 2004. Reproduce freely with attribution.