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«Avete ucciso mia figlia, aspetto ancora le vostre scuse»

By Di Monica Coviello
Vanity Fair
February 25, 2017

http://www.vanityfair.it/news/storie/17/02/25/figlia-violentata-sacerdote-suicidio-eileen-piper-australia


[Stephanie committed suicide. The head priest of the parish youth group that she attended was abusing her. Since then her mother Eileen tries to get justice and an official apology from the church.]

Eileen Piper, australiana, non è ancora riuscita a superare il trauma: continua a raccontare la tragica storia di sua figlia Stephanie, e non si dà pace. Era la fine degli Anni Settanta e da allora quella mamma, che adesso ha 92 anni, non è più riuscita a dormire una notte intera. Quello che sta aspettando sono le scuse, ufficiali, da parte della chiesa. «Ho il cuore a pezzi – spiega a www.abc.net -. Devono aiutarmi a superare questa situazione, devono chiedermi scusa».

Quando Stephanie era un’adolescente è entrata a fare parte di un gruppo di giovani legato alla chiesa e coordinato da un sacerdote, Gerard Mulvale. Quel prete approfittò delle paure della ragazza per ricattarla e abusare di lei. Stephanie l’ha raccontato a sua madre solo tanti anni dopo: «Le diceva che, siccome era stata adottata, era nata nel peccato e doveva pagare per questo». Mulvale approfittava dell’ingenuità della ragazza per violentarla e assicurarsi il suo silenzio.

«Non riesco a immaginare quello che ha passato, perché era così timida e riservata», dice Eileen, che ha denunciato Mulvale. Ma sua figlia, una donna fragile, alla fine non ha retto alla pressione, e si è suicidata. È morta nel gennaio 1994, a 32 anni, e il suo caso è stato archiviato. Il sacerdote è poi stato condannato per reati sessuali nei confronti di due adolescenti del gruppo, ma del caso di Stephanie nessuno, tranne la mamma, si è più occupato.


Eileen ha trascorso gli ultimi 23 anni aspettando le scuse della chiesa. Questa settimana è stata a Sydney per assistere alle ultime audizioni pubbliche della Commissione Reale (istituita nel 2012 proprio per indagare sui presunti abusi sui bambini), sulle risposte istituzionali a proposito degli abusi sessuali sui minori. Spera di riuscire a parlare con l’arcivescovo di Melbourne Denis Hart. Vorrebbe chiedergli di ascoltarla cinque minuti: «Vorrei chiedere le sue scuse. È stato sbagliato. È stato inappropriato. È stato ingiusto. Quello che è successo a Stephanie è una cosa che, come madre, non potrò mai superare».

Eileen ha anche lanciato una petizione online indirizzata all'arcivescovo Hart che invita l’Arcidiocesi di Melbourne a scusarsi: ha più di 50 mila sostenitori. Lei assicura che continuerà la sua lotta fino a quando sarà fisicamente in grado di farlo. «Se mi succederà qualcosa, non importa, io ci ho provato, ho provato e ho dato tutta me stessa».




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