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I soldi delle offerte per pagarsi le escort

By Simona Lorenzetti
La Stampa
June 7, 2017

http://www.lastampa.it/2017/06/07/cronaca/i-soldi-delle-offerte-per-pagarsi-le-escort-CNZsna0l6frVUiFM0GLqGK/pagina.html

La donna con cui si vedeva ad un certo punto minacciò il parroco di raccontare tutto perché il prete (spacciatosi per il custode della chiesa) aveva iniziato a rifiutarsi di pagare gli incontri a luci rosse.

[He said he was keeper of the Corso Regina Margherita parish but in fact he was pastor. He needed to lie a little to avoide embarrasment when his house behind the church received young women willing to give him paid sex.]

Si faceva chiamare Carlo e diceva di essere il custode della parrocchia di corso Regina Margherita. In realtà ne era il parroco. E quella piccola bugia gli serviva per evitare imbarazzi quando nella sua casa alle spalle della chiesa riceveva giovani donne disposte a fare con lui sesso a pagamento. Una debolezza che alla lunga lo ha messo nei guai con la giustizia e anche con la Diocesi, che lo ha trasferito ad altro incarico e lontano dalle tentazioni. Il parroco non è più giovanissimo e ieri mattina, appoggiandosi al bastone della vecchiaia, si è presentato in un’aula di tribunale per testimoniare contro una escort e un amico della donna, accusati di aver tentato di estorcergli dei soldi in cambio del loro silenzio. 

INCONTRI A PAGAMENTO

I fatti risalgono al 2014, quando il prelato si è rivolto alla prostituta concordando gli incontri erotici. La donna non sapeva si trattasse di un prete. La cifra pattuita era di 120 o 150 euro a prestazione. Ai primi due appuntamenti sono seguiti puntuali pagamenti, poi però il prelato avrebbe cominciato a ritardare i versamenti fino a non pagare più, pur usufruendo delle attenzioni della donna. Il rapporto si è quindi ben presto interrotto, ma la escort avrebbe preteso gli arretrati. Così un giorno, insieme all’amico, si è presentata in parrocchia scoprendo che l’anziano con cui si era intrattenuta nei mesi precedenti altri non era che il prete. 

IL RICATTO

A quel punto la donna avrebbe preteso il pagamento delle prestazioni, minacciando di rivelare a tutti il suo vizietto e dicendogli che l’uomo che la stava aspettando fuori era un ex poliziotto. Intimorito, il don ha presentato denuncia. Ma a quel punto si è scoperto che gli incontri con la escort non erano stati una debolezza occasionale. E il nome del parroco è finito nella polvere. E’ venuto poi alla luce che il don aveva l’abitudine di incontrarsi con giovani ragazze, tanto che gli agenti hanno persino sospettato che fosse al centro di un giro di prostituzione. Non solo. Nel corso delle indagini sarebbe poi emerso un altro ricatto, da 25mila euro, messo in atto da un’altra lucciola e dal suo compagno, che avevano minacciato il prete di diffondere un video nel quale lui era protagonista di un incontro hot in cui erano coinvolte più ragazze. 

CON I SOLDI DELLE OFFERTE

Tutti gli episodi sono racchiusi negli atti del processo e sono emersi ieri nel corso della prima udienza dibattimentale. E a raccontarli, suo malgrado, è stato lo stesso prelato rispondendo alle domande dell’avvocato difensore dei due imputati, Gianluca Visca. Ci sono poi altre indagini in corso, relative a ragazze che sarebbero sfilate nella casa del parroco per incontri intimi. E sullo sfondo ci sono i sospetti di chi per anni ha lavorato con il don. Sospetti che si sono trasformati in un fascicolo d’inchiesta nel quale l’anziano sacerdote sarebbe indagato per appropriazione indebita per aver usato le offerte dei fedeli per mantenere il suo vizio a luci rosse. In molti in parrocchia ricordano che i «soldi per i poveri» finivano troppo in fretta e che il don aveva «le mani bucate».




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