CITTA DEL VATICANO
Bolletino
La trasmissione televisiva “Gli intoccabili” andata in onda ieri sera, accompagnata dall’abituale contorno di articoli e commenti può essere oggetto di molteplici considerazioni, a cominciare dalla discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici con cui è stata realizzata, per continuare con l’amarezza per la diffusione di documenti riservati. Ma non è di questo che ora vogliamo principalmente parlare, essendo oggi tutto ciò fin troppo abituale, sia come metodo generale, sia come stile di informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa cattolica. Proponiamo piuttosto due semplici considerazioni che non hanno trovato spazio nel dibattito.
La prima. L’azione svolta da mons. Viganò come Segretario Generale del Governatorato ha certamente avuto aspetti molto positivi, contribuendo ad una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigore amministrativo, del risparmio e del raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile. Questi risultati, ottenuti durante la Presidenza del card. Lajolo, sono chiari e non sono negati da nessuno. Una valutazione più adeguata richiederebbe tuttavia di tener conto dell’andamento dei mercati e dei criteri degli investimenti nel corso degli ultimi anni, ricordare anche altre circostanze importanti, come i risultati notevolissimi dell’attività dei Musei Vaticani, con flusso accresciuto di pubblico e orari di apertura più ampi, ricordare le finalità non puramente economiche ma di supporto della missione della Chiesa universale da parte dello Stato della Città del Vaticano che sono motivo di spese anche notevoli, e così via. Alcune accuse poi – anche molto gravi – fatte nel corso della trasmissione, in particolare quelle nei confronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione del Governatorato e della Segreteria di Stato di Sua Santità, impegnano la Segreteria di Stato stessa e il Governatorato a perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa, il Papa e il bene comune.
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