Vaticano, parla uno dei corvi: “Siamo in 20, presto altre verità”

ROMA
La Repubblica

di MARCO ANSALDO

ROMA – “Il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, non è l’unico corvo del Vaticano. I corvi sono tanti. Più di venti persone, tutte legate alla Santa Sede. Siamo donne e uomini, laici e prelati. Se abbiamo fatto uscire i documenti dall’appartamento del Papa, con l’aiuto di Paolo Gabriele, è stato per compiere un’operazione di trasparenza nella Chiesa. Ora, dopo la rinuncia di Benedetto XVI al pontificato, e alla vigilia del Conclave, il caso Vatileaks continua a tenere banco”. “E per noi è venuto il momento di tornare a parlare”.

Il tavolino della veranda di un bar ai Parioli, a Roma, lontano dal Vaticano e da occhi indiscreti. Una mano che tormenta un anello dorato con lo stemma del Papa. La persona che parla è credente, fedelissima alla Chiesa, ha una perfetta conoscenza della macchina vaticana, dei suoi protagonisti, e spiccate competenze in materia finanziaria. Nessun nome, com’è ovvio. Anche il maggiordomo del Papa è rimasto a lungo ignoto. Ma la “fonte Maria” che in passato aveva fornito ai media carte e documenti è del resto un nome collettivo.

In epoca di Conclave i corvi tornano a volare?
“Io sono un ex corvo”.

Cioè?
“Non ci sono più Papi da difendere o verità da far emergere. È tutto nel rapporto segreto compilato dai tre cardinali anziani”.

Che cosa c’è dentro?
“So qual è stata la metodologia, e soprattutto lo scopo di questa relazione”.

Quale?
“I documenti fuoriusciti avevano portato a un’atmosfera di tutti contro tutti in Curia. E il Papa voleva capire cosa stesse succedendo, e se il malumore che aveva spinto quelle persone a utilizzare il suo maggiordomo fosse stata la molla di un disagio più grande”.

“Verissima. Altroché. Potrei fare nomi e cognomi di cardinali e monsignori, di vescovi e funzionari. Dai piani alti della Segreteria di Stato a dicasteri di prima fila”.

Che altro c’è?
“Questioni finanziarie legate allo Ior. Benedetto confidava moltissimo nell’operazione di trasparenza che poteva fare Ettore Gotti Tedeschi. E nel momento in cui questi fu sfiduciato, ne chiese le ragioni. Le risposte furono insoddisfacenti, e la sua reazione fu di aprire una commissione di inchiesta che facesse piena luce”.

Si è parlato di molte persone che stessero dietro al corvo: cardinali, laici, donne e uomini a contatto quasi quotidiano con Benedetto. Chi sono i mandanti dell’operazione Vatileaks?
“Noi abbiamo parlato, come ha fatto il maggiordomo, con la stampa. Ma se di mandanti si può parlare sono altre le sfere che vanno cercate. Ben più alte. Molto più vicine al pontefice di quello che siamo noi”.

Ci sono altri documenti oltre a quelli già emersi?
“Sì”.

Potrebbe uscire un altro libro di Gianluigi Nuzzi basato sulle carte?
“Sì”.

Con documenti consegnati da Paolo Gabriele oppure con altre carte?
“So solo che il libro “Sua Santità” non contiene tutti i documenti in possesso di Nuzzi, ma che ce ne sono altri”.

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