ROMA
Panorama
Ignazio Ingrao
Lo scandalo è scoppiato nel mese di ottobre e anche il Papa lo è venuto a sapere: la procura svizzera avrebbe sequestrato alcuni depositi della congregazione dei frati minori francescani, per decine di milioni di euro, perché investiti in società finite sotto inchiesta per traffici illeciti, si parla addirittura di armi e droga. Gli investimenti risalgono al periodo in cui era superiore dei frati minori José Rodriguez Carballo, oggi segretario della Congregazione per i religiosi. Sotto accusa l’ex economo generale, padre Giancarlo Lati, che è stato fatto dimettere, e alcuni consulenti. Il sequestro dei fondi, gli interessi passivi da pagare e la perdita di una parte del patrimonio per investimenti spericolati, hanno messo in ginocchio i frati tanto da costringere il nuovo ministro generale, padre Michael Perry a recarsi negli Stati Uniti e in altre province a chiedere una colletta per aiutare la Curia generalizia.
I frati hanno tentato per settimane di tenere segreto questo scandalo. Finché Panorama lo ha scoperto e ha chiesto ufficialmente a mons. Carballo, padre Perry e al nuovo economico, padre Silvio de la Fuente di commentare queste informazioni. Da tutti è arrivato un secco “no comment”, forse nella speranza che nulla ancora sarebbe trapelato all’esterno. Una volta appreso che sul numero di Panorama in edicola sarebbe stata diffusa la notizia, il ministro generale è stato costretto a riconoscere ufficialmente l’accaduto, con una lettera pubblica che è un’ammissione ufficiale del dissesto ma non può essere presa ad esempio di trasparenza. O quanto meno è un esempio di trasparenza “obbligata” dall’esterno.
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