Pedofilia, il caso italiano e i silenzi della Chiesa

ITALIA
Globalist

[The cases of Don Maks Suard in Trieste, Don Mauro Inzoli of Crema and Bishop Joseph Wesolowski are just the latest in a long series of scandals with ancient roots. It shows even today, despite the proclamations of Pope Francis, that the Vatican is far from understanding what children who are abused face and how to prevent it.]

I casi di Don Maks Suard a Trieste, Don Mauro Inzoli a Crema e del vescovo polacco Józef Wesolowski in Repubblica Dominicana sono solo gli ultimi di una lunga serie di scandali dalle radici antiche. E dimostrano come ancora oggi, nonostante i proclami di Papa Francesco, il Vaticano sia ben lontano dal comprendere cosa sia l’abuso su un bambino, come si affronta, come si previene e come ci si “occupa” di chi ne è riconosciuto responsabile.

Quattro anni dopo “Chiesa e pedofilia. Non lasciate che i pargoli vadano a loro”, Federico Tulli getta nuova luce sull’orrore della pedofilia all’interno del clero cattolico, concentrandosi questa volta sul caso italiano. Un’inchiesta che legandosi alle durissime accuse rivolte dall’Onu alla Santa Sede nel 2014, i cui atti nel libro sono per la prima volta tradotti integralmente, chiama ancora di più in causa le responsabilità dei Papi Bergoglio, Ratzinger e Wojtyla nella gestione di un crimine dalle conseguenze devastanti diffuso in maniera capillare anche nel nostro Paese.

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