ITALIA
Huffington Post
[“Sex and drugs with a priest” of the Roman parish of St. Teresa of Avila.]
Rapporti omosessuali con “adulti vulnerabili”. Il trasferimento di altri sacerdoti per provare a mettere a tacere lo scandalo per l’ordine dei Carmelitani Scalzi. L’appello a papa Francesco sul sagrato della chiesa da parte di un folto gruppo di parrocchiani che invoca trasparenza e verità. Lo scontro con altri fedeli, preoccupati per il disonore, sulle scale della parrocchia. A Santa Teresa D’Avila, chiesa di Roma, non sono giornate come le altre.
Dopo la messa domenicale delle 10.30, si presenta un senzatetto con nuove rivelazioni. “Vi racconto le mie notte con il prete a Villa Borghese” denuncia l’uomo. Secondo il racconto, riportato sul Corriere della Sera, il parroco assumeva sostanze stupefacenti per allentare i freni inibitori. “L’ho conosciuto nel 2004 a Villa Borghese, dormivo su una panchina mi offrì una sigaretta”. Comincia così il racconto di Sebastiano F. “Non sapevo fosse un prete, l’ho riconosciuto durante un messa. Ho chiesto a padre Alessandro chi fosse, eravamo stati insieme sotto un sottopasso poche ore prima, ma io non sapevo fosse un prete”. L’uomo racconta di avere pedinato il prete insieme a don Alessandro e di averlo visto andare di notte a Villa Borghese. “Usava il popper”, uno stupefacente legale in Francia che si assume per inalazione e provoca euforia e vasodilatazione.
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