Ior, arrestati un alto prelato, un broker e un funzionario dei Servizi segreti

ITALIA
Corriere della Sera

ROMA – A neppure 48 ore dalla svolta di Papa Francesco che mercoledì 26 ha nominato una commissione di cardinali per raccogliere informazioni sulle reali attività dell’Istituto per le Opere Religiose, arriva una clamorosa svolta nei rapporti tra Stato italiano e Vaticano: un alto prelato, un funzionario dei Servizi segreti ed un broker finanziario sono stati arrestati nell’ ambito di un filone di indagine sullo Ior in corso alla Procura della Repubblica di Roma. Sono accusati di corruzione, calunnia e truffa: i reati riguardano la vicenda del rientro di una grossa somma in contanti dalla Svizzera. Le autorità vaticane si sono dette «pronte a collaborare» anche se al momento non avrebbero «ancora alcuna richiesta», ha spiegato il portavoce padre Federico Lombardi.

INDAGINI DELLA GUARDIA DI FINANZA – Gli arresti, dopo le indagini svolte dal nucleo valutario della Gdf, sono stati chiesti dalla Procura e confermati dal gip della Capitale, Barbara Callari. Il provvedimento cautelare ha colpito: monsignor Nunzio Scarano, 61 anni, fino a 24 ore prima capo contabile all’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica) – e da due settimane già indagato dalla Procura di Salerno per il crack del Pastificio Amato -; un ex funzionario del Servizio segreto interno, Giovanni Maria Zito, sottufficiale dei carabinieri, espulso dall’Aisi tre mesi fa; il broker finanziario Giovanni Carenzio, un italiano che lavora soprattutto all’estero.

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