Il vescovo anti-pedofilia: “La tragedia degli abusi poteva essere evitata”

CITTA’ DEL VATICANO
La Repubblica

di PAOLO RODARI

CITTA’ DEL VATICANO – Dice che la misericordia di Dio c’è per tutti ma, insieme, “occorre pentirsi del male che si fa”. E, a maggior ragione, debbono pentirsi i preti pedofili perché coi loro atti “hanno profanato il corpo di Cristo”. Promotore di giustizia alla Dottrina della Fede (Cdf) durante il pontificato di Benedetto XVI, Charles Scicluna è ora vescovo ausiliare a Malta. Pochi come lui conoscono i dossier del Vaticano sui cosiddetti delicta graviora, fra questi “gli atti impuri” commessi da un prete con un minore.

Monsignore, partiamo dai numeri: il Papa nel colloquio con Eugenio Scalfari ha detto che il due per cento del totale dei pedofili nel mondo sono preti. Le segnalazioni giunte all’ex Sant’Uffizio negli ultimi anni sembrano essere minori. È possibile fare chiarezza?

“Sono stato promotore di giustizia presso la Cdf dal 2002 fino al 2012. Abbiamo studiato e deciso centinaia di casi, ma non abbiamo mai fatto studi di natura statistica… Purtroppo le percentuali per il clero cattolico sembrano essere allo stesso livello di altre professioni e categorie. Il condizionale è qui d’obbligo perché mancano degli studi scientifici ad ampio raggio”.

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