Papa Francesco, la ‘pulizia’ dello Ior e i numeri che non tornano

CITTA’ DEL VATICANO
L’ Espresso

Il pontefice ha fatto sapere che i depositi depennati sono 1660. Ma in realtà quelli sotto osservazione alla luce delle normative anti riciclaggio sarebbero molti di più

DI ORAZIO LA ROCCA

E’ praticamente conclusa la complessa operazione di pulizia dei conti accreditati presso la Ior (Istituto per le Opere di religione) – la banca vaticana – ma sul numero di clienti depennati la confusione regna sovrana. Quanti sono? Ben 1600 come ha detto il Papa? Oppure un migliaio, stando alle notizie dell’Aif, l’Autorità di informazione finanziaria vaticana? O nelle casse della Santa Sede c’è un problema molto più pesante? Le indiscrizioni di stampa sul report finale di Promontory Financial Group, l’agenzia americana incaricata di controllare i depositi alla luce delle normative antiriciclaggio, parlano di 4825 depositi “sotto osservazione”, pari a un quarto di quelli censiti.

È quasi un giallo. Da una parte Francesco nei giorni scorsi non ha avuto problemi a dire che «allo Ior sono stati chiusi 1600 conti di persone che non avevano diritto a servirsi della banca vaticana». Dall’altra, i vertici dell’Istituto – presieduto dal tedesco Ernst von Freyberg – non fanno cifre. E, pur definendo «finita» l’analisi da parte della Promontory Financial Group, su quanto detto dal Papa si chiudono in difesa. «Non parliamo di numeri, ma di metodo eseguito e siamo in grado di sostenere che la situazione è ormai tutta chiara e sotto controllo», afferma Max Hoenberg, funzionario dello Ior delegato alle relazioni esterne, che ammette solo che «la Promontory ha esaminato 18.900 clienti, il numero degli utenti nel 2013». È tra questi 18.900 clienti che «sono state trovate situazioni non chiare segnalate all’Aif. Per quanto riguarda la cosiddetta chiusura dei conti è un altro discorso. Lo scorso luglio il consiglio di Sovrintendenza ha definito in modo più stretto l’utenza che dovrebbe essere servita dall’Istituto – dipendenti vaticani, congregazioni, religiosi, pensionati della Santa Sede – su chi non entra in queste categorie abbiamo avviato, sotto tutela dell’Aif, un processo di cancellazione. Ma questi controlli, voluti dal presidente Von Freyberg, sono quotidiani e dureranno per sempre».

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