Cari savonesi, su don Pietro Pinetto la Diocesi ha mentito. Ecco le carte. Ora il vescovo Lupi proceda col processo canonico.

ITALIA
Rete L’Abuso

Estratto dagli atti;“io ricordo bene la notte in cui Pinetto mi invitò nel suo letto, in seminario: lui indossava un pigiama di flanella, giacca e pantaloni a righe azzurre e bianche: anche io avevo il pigiama, ma lui strofinò il pene sulla mia coscia, io ero un bambino di 12 anni ma non ero mica scemo: ricordo benissimo quando cercò di entrare la seconda volta nel mio letto, in camera con tutti i seminaristi, subito dopo avermi spalmato la crema sulla caviglia e aver cercato di massaggiarmi le parti intime“.

Anche per noi della Rete L’ABUSO sta diventando davvero imbarazzante denunciare ancora una volta, carte alla mano, la profonda disonestà intellettuale della diocesi di Savona – Noli, del suo vescovo Vittorio Lupi e di molti dei sacerdoti che la compongono. Quello che indigna ulteriormente è il messaggio altamente diseducativo che la chiesa savonese in questi anni, attraverso i diversi casi ha dato ai giovani, un messaggio che nella sostanza insegna che qualunque malefatta si può mettere a tacere, basta screditare chi la denuncia, fare un bel comunicato stampa, chiedere scusa e si ricomincia da capo.

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