Don Francesco Rutigliano, condannato dal Santo Ufizio per abusi su un minore, reintegrato a Civitavecchia

ITALIA
Rete L’Abuso

[Don Francesco Rutigliano, condemned by the Holy Office for abuse of a minor, is reinstated in Civitavecchia.]

Se sei un sacerdote e ami qualcuno, peggio ancora se è del tuo stesso sesso, il Vaticano ti costringe a lasciare ogni incarico. Esattamente quello che è appena successo a monsignor Krzysztof Charamsa, “reo confesso” di amare il proprio compagno. Ma se sei un prete accusato di aver abusato ripetutamente di un minore, tanto da aver scontato 4 anni di sospensione, allora hai diritto a continuare la scalata nel clero, hai diritto a rifarti la verginità della coscienza Questo, invece, è quello che è successo poche settimane addietro a Francesco Rutigliano, dopo aver scontato la sua “pena”.

Ordinato sacerdote a 32 anni, don Francesco, pugliese di nascita, approda nel Reggino come parroco nelle parrocchie di Bivongi e Pazzano, facenti capo alla diocesi Locri-Gerace. E qui, nel 2006, ovvero nel suo primo anno di sacerdozio, risulterebbero già i suoi primi approcci con un adolescente, anche se alcune testimonianze farebbero risalire degli episodi già durante il periodo del cammino spirituale che lo ha portato a diventare un uomo di Dio. Il decreto (DECRETO-su-don-Francesco-Rutigliano) con cui il Santo Uffizio lo si inibisce nella sua funzione ecclesiastica, però, si riferisce unicamente a reati commessi nel periodo fra il 2006 e il 2008 porta la data del 20 giugno 2011.

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