«Avete ucciso mia figlia, aspetto ancora le vostre scuse»

AUSTRALIA
Vanity Fair

di Monica Coviello

[Stephanie committed suicide. The head priest of the parish youth group that she attended was abusing her. Since then her mother Eileen tries to get justice and an official apology from the church.]

Eileen Piper, australiana, non è ancora riuscita a superare il trauma: continua a raccontare la tragica storia di sua figlia Stephanie, e non si dà pace. Era la fine degli Anni Settanta e da allora quella mamma, che adesso ha 92 anni, non è più riuscita a dormire una notte intera. Quello che sta aspettando sono le scuse, ufficiali, da parte della chiesa. «Ho il cuore a pezzi – spiega a www.abc.net -. Devono aiutarmi a superare questa situazione, devono chiedermi scusa».

Quando Stephanie era un’adolescente è entrata a fare parte di un gruppo di giovani legato alla chiesa e coordinato da un sacerdote, Gerard Mulvale. Quel prete approfittò delle paure della ragazza per ricattarla e abusare di lei. Stephanie l’ha raccontato a sua madre solo tanti anni dopo: «Le diceva che, siccome era stata adottata, era nata nel peccato e doveva pagare per questo». Mulvale approfittava dell’ingenuità della ragazza per violentarla e assicurarsi il suo silenzio.

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