Da Capuana a Rotella, i segreti del “gruppo di Lavina” fra santoni e santini (elettorali)

ITALIA
La Sicilia

03/08/2017

di Mario Barresi

Ascesa e (recente) oblìo degli “acchiappavoti”, ben radicati nel cenacolo, dove oggi – dopo l’inchiesta sugli abusi sessuali mascherati da riti religiosi – in molti si chiedono: «Ma dove siamo stati in tutti questi anni?».

ACI BONACCORSI – Il risveglio è un pugno nello stomaco. E una ferita nell’anima, di quelle difficili da far rimarginare. Il chiacchiericcio assurge a cronaca (nera), il pettegolezzo riposto con distratto fastidio in un armadio diventa un rimorso di coscienza. «Ma dove siamo stati in tutti questi anni?».

La domanda rimbalza fra centinaia di persone – tutte perbene – che non riescono a darsi pace. Circa cinquemila, di tutto il Catanese, i frequentatori della “Associazione cattolica cultura e ambiente” con sede ad Aci Bonaccorsi in via Roma 51. Ovvero in quella che era la casa di don Stefano Cavalli, 97 anni, parroco della chiesa di Lavina, frazione di Aci Bonaccorsi. Il sacerdote, morto a 97 anni nell’ottobre del 2015, fu il primo parroco e rettore del Santuario di Maria Ss. Ritornata. Qui tutti lo ricordano, «padre Cavalli».

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