Preti pedofili: lo Stato italiano non può perseguire i reati (e la Chiesa non vuole muoversi)

ITALY
Link Iesta

December 21, 2017

By Carmine Gazzanni

[Google Translate: Since 2000, 136 pedophile priests have been condemned or confessed. After the UN accusations and several attempts, the first question arrives in Parliament that systematically addresses the age-old question of pedophile priests]

Dal 2000 ad oggi sono stati 136 i preti pedofili condannati o reo confessi. Dopo le accuse dell’Onu e diversi tentativi, arriva in Parlamento la prima interrogazione che affronta in maniera sistematica l’annosa questione dei sacerdoti pedofili

Centotrentasei. Tanti sono i sacerdoti condannati o reo confessi per violenze e molestie a danno dei minori. E parliamo soltanto dei casi dal 2000 ad oggi, cui si aggiungono un altro centinaio di prelati indagati o imputati per le stesse ragioni. Sono numeri, questi, forniti da Rete l’Abuso, l’associazione che raduna i sopravvissuti agli abusi dei sacerdoti. «E il dato è evidentemente parziale», ci dice il presidente Francesco Zanardi, anche lui vittima, quando era ragazzo, di violenza sessuale. Un buco nero entro cui sono finiti in tanti. E il caso raccontato in questi giorni da Le Iene di abusi addirittura all’interno delle mura vaticane, non è che l’ultimo esempio di una lunga serie, resa possibile anche dai pesanti silenzi dello Stato italiano. Un silenzio, però, rotto ora da un atto che lo stesso Zanardi definisce «epocale». È stata, infatti, presentata la prima interrogazione parlamentare che affronta in maniera sistematica l’annosa questione dei sacerdoti pedofili, chiedendo un intervento fattivo al governo italiano.

Già, perché lo Stato avrebbe potuto e potrebbe fare molto di più. Basti questo: a differenza della gran parte degli altri Paesi dell’Unione europea, non c’è in Italia una commissione parlamentare ad hoc. Certo, ci sarebbe l’Osservatorio «per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile», che fa capo direttamente al dipartimento per le Pari opportunità; peccato che non intervenga quando di mezzo c’è l’abito talare. E, ancora, c’è il certificato anti-pedofilia introdotto in Italia già nel 2014, ma alcune categorie sono esentate dal presentarlo. Tra queste, proprio i sacerdoti.

Note: This is an Abuse Tracker excerpt. Click the title to view the full text of the original article. If the original article is no longer available, see our News Archive.