Pedofilia: CEI, non c’è obbligo di denuncia

CITTA DEL VATICANO
La Politica Italiana

CITTÀ DEL VATICANO – Entrano in vigore, senza alcuna sorpresa, le annunciate linee-guida della Cei «per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici» richieste dalla Santa Sede ad ogni episcopato mondiale.

Come ampiamente previsto, il documento stabilisce che «il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio, non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto» in merito ad abusi sessuali compiuti da sacerdoti su minori. Tuttavia è «importante la cooperazione del vescovo con le autorità civili, nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria civile». Una linea giurisprudenziale che non prende in considerazione la fattispecie del favoreggiamento della pedofilia e che venne preannunciata nel maggio del 2010, quando il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, spiegò che «la normativa italiana non prevede l’obbligo di denuncia in questi casi».

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