«Il cardinale Pell incriminato per gravi reati sessuali». Le accuse della polizia australiana

ROMA
Corriere della Sera

Il cardinale australiano George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, è stato incriminato per gravi reati sessuali. Stando a indiscrezioni giornalistiche i reati contestati potrebbero essere fino a tre, fra cui un’accusa di stupro. L’annuncio è destinato a suscitare violente reazioni nella Chiesa cattolica d’Australia e del mondo, osserva il quotidiano. Lo scorso ottobre tre funzionari della polizia del Victoria si erano recati a Roma per interrogare Pell, che non si sottrasse alle domande degli investigatori. L’arcidiocesi di Sydney ha detto che l’alto prelato farà ritorno in Australia per contestare le accuse. Non solo. Pell farà una dichiarazione giovedì mattina alle 8.30 nella sala stampa vaticana. Lo fa sapere la stessa sala stampa vaticana in una nota, precisando che non ci sarà diretta streaming, e che fotografi e cameramen saranno ammessi.

Le notifiche di reato

Le notifiche di reato – riferisce la radio nazionale Abc – sono state notificate dalla polizia dello stato australiano di Victoria questa mattina ai rappresentanti legali di Pell a Melbourne e presentate al tribunale detto Magistrates Court, davanti a cui il prelato è chiamato a comparire il 18 luglio. Nel dare l’annuncio il vice commissario di polizia Shane Patton ha precisato che le accuse riguardano più querelanti e che le indagini hanno riguardato reati che sarebbero stati commessi negli anni 1970 a Ballarat, città nativa di Pell dove allora era sacerdote. Patton ha sottolineato che” il processo e le procedure seguite sono state le stesse di quelle applicate in una vasta gamma di reati sessuali storici, tutte le volte che li investighiamo”.

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