Pedofilia, cardinale Pell incriminato per gravi reati sessuali: “Andrò in Australia a difendermi”

CITTA’ DEL VATICANO
La Repubblica

di ANDREA GUALTIERI e KATIA RICCARDI

CITTA’ DEL VATICANO – L’ombra della pedofilia e dello stupro torna ad oscurare la Chiesa. Il cardinale australiano George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici della Santa Sede, è stato incriminato per presunti reati di abusi sessuali su minori quando era sacerdote a Ballarat (1976-1980) e, poi, arcivescovo a Melbourne (1996-2001). Si tratta del più alto esponente ecclesiastico mai finito sotto accusa per abusi sessuali.

La notizia piomba sul Vaticano in una data solenne, quella della festività dei Santi Pietro e Paolo. Oggi è il giorno in cui il Papa consegna agli arcivescovi metropoliti appena nominati il pallio, simbolo del giogo pastorale da prendersi sulle spalle. Una cerimonia alla quale sono presenti anche i cinque cardinali che hanno ricevuto ieri la berretta. “Lo Spirito di vita non soffia se non si prega e senza preghiera non si aprono le carceri interiori che ci tengono prigionieri”, ha detto Francesco durante l’omelia davanti ai cinque nuovi cardinali che ieri hanno ricevuto la berretta rossa. Alla cerimonia avrebbe dovuto partecipare, tra i prelati di curia, anche Pell, che invece non si è presentato. E non apparirà nemmeno in tutti gli altri eventi e cerimonie pubbliche che avverranno fin quando resterà sotto accusa.

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